LA PETIZIONE DA FIRMARE

venerdì 3 ottobre 2008

Della Seta (Pd): Sogesid ente inutile e costoso

Roma, 2 ott (Velino) - “Il governo con una mano azzera le stabilizzazioni dei precari della ricerca e con l’altra continua a tenere in vita un ente costoso e superfluo come la Sogesid”. Lo dichiara Roberto Della Seta, capogruppo Pd nella commissione Ambiente del Senato, preannunciando un’interrogazione al ministro dell’Ambiente. “La Sogesid – spiega l’esponente del Pd – è un ente strumentale alle finalità e alle esigenze del ministero dell’Ambiente che dal 2008 si può avvalere della collaborazione di Icram, Apat e altri soggetti pubblici e può estendere la propria azione all’intero campo ambientale. Il ruolo presente e futuro della Sogesid è però oscuro e discutibile per varie ragioni, a partire dalla recente istituzione dell’Ispra che inglobando risorse e funzioni di Apat, Icram e Infs si andrebbe a occupare delle stesse materie e ad assolvere le stesse funzioni. Bisogna inoltre evidenziare, come denunciato dalle organizzazioni sindacali, la mancanza di trasparenza da parte della Sogesid sulle modalità di assunzione del personale, in particolare quello dirigenziale, e l’ammontare di tali contratti”.
“In queste ore 5 mila ricercatori precari sono direttamente ‘a rischio posto’ per effetto dell’emendamento in Finanziaria che blocca la normativa sul graduale assorbimento del precariato nella Pubblica amministrazione e dunque – chiede il parlamentare - il ministro Prestigiacomo non ritiene questa duplicazione di enti in palese contraddizione con l’obiettivo di utilizzare al meglio le risorse umane e tecniche della pubblica amministrazione?”. “È fondamentale tutelare i lavoratori precari e atipici, dei quali il ministero dell’Ambiente si avvale largamente,e dunque – conclude Della Seta - chiedo che in nome della trasparenza e dell’efficienza il ministro Prestigiacomo renda pubblico il numero dei contratti stipulati dalla Sogesid, la natura contrattuale e il loro singolo ammontare economico e ridefinisca le competenze della società, prendendo in considerazione la possibilità di assorbirne la struttura all’interno dell’Ispra”.

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