LA PETIZIONE DA FIRMARE

mercoledì 1 luglio 2009

AMBIENTE: PRECARI ISPRA, IN 200 OCCUPANO NAVE OCEANOGRAFICA

(ANSA) - ROMA, 1 LUG - I 200 ricercatori e lavoratori licenziati dell'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) hanno occupato oggi la nave oceanografica Astrea attraccata a Fiumicino, ''interrompendo di fatto le attivita' di monitoraggio ambientale in mare, per protestare contro la decisione presa nei loro confronti dal ministro vigilante sull'Istituto, Stefania Prestigiacomo, e dalla struttura commissariale da lei nominata''. Lo riferisce la stessa Assemblea dei precari Ispra che in una nota sottolineano come ''l'azione rappresenta una protesta contro l'allontanamento dal posto di lavoro, tra oggi e la fine dell'anno, di 430 precari, che mette a rischio molte delle attivita' dell'Istituto vigilato dal ministero dell'Ambiente, nato appena un anno fa dall'accorpamento dei tre istituto preesistenti''. Domani, la motonave Astrea, di proprieta' dell'Ispra, avrebbe dovuto salpare verso Maratea, in Basilicata, per una campagna di studio sulle sorgenti di inquinamento affondate in mare: un progetto finanziato dalla Direzione protezione della natura del ministero dell'Ambiente. ''La decisione di bloccare questa importante attivita' di monitoraggio e' stata presa dai lavoratori, riuniti in assemblea permanente nella sede centrale dopo aver occupato per tutta la notte i locali dell'Istituto'', si legge ancora nella nota. Venerdi' 3 luglio annunciata una manifestazione davanti palazzo Vidoni, sede della Funzione Pubblica, alle 11.30 ''con tutti gli altri lavoratori precari e a tempo indeterminato del Pubblico Impiego per lo sciopero del Patto di Base, poi - ha detto Enrico Morreale del Coordinamento Precari USI RdB Ricerca - proseguiremo con un presidio davanti al Senato dalle ore 14.00''.

DL BRUNETTA E PRECARIATO, NOI NON MOLLIAMO!

PRECARIATO

Delle masse di sindacati "rivoluzionari" che hanno caratterizzato l'autunno scorso, inducendo i precari a chiedere l'unità tra tutte le sigle, oggi non v'è traccia. Evidentemente così come noi prevedevamo, ad altri la situazione attuale sta più che bene. USI/RdB ritiene invece che non ci si possa accontentare della difesa dei posti di lavoro precari, ma che si debba rilanciare e parlare nuovamente del diritto ad un lavoro stabile e garantito, diritto ad un futuro senza scadenza. Il fronte confederale che difendeva il mantenimento dello status quo (anche perché hanno in casa molti iscritti che sono anche coloro che sfruttano i precari) oggi si è sfaldato a causa delle contraddizioni che incontra chi, dopo aver accettato e sottoscritto accordi che hanno introdotto e alimentato il precariato, prova a stare dalla parte dei precari. USI RdB ha difeso i precari che rischiavano il licenziamento, ottenendo la tutela del posto di lavoro come nel caso del CRA. E nelle vicende ancora aperte nelle quali i precari sono a tutt'oggi licenziati come nel caso dell'ISPRA, siamo ancora in campo per ottenere il rinnovo dei contratti. Ma sul piano generale dobbiamo essere capaci di scrivere noi l'agenda che la politica dovrà affrontare nel prossimo autunno.

NON POSSIAMO ACCETTARE UN SEMPLICE RINVIO DELLA DATA DI SCADENZA!

VOGLIAMO CHE SI PARLI NUOVAMENTE

DI ASSUNZIONI PER TUTTI, SUBITO E DAVVERO!

VENERDÌ 3 LUGLIO

IN OCCASIONE DELLO SCIOPERO DEL PUBBLICO IMPIEGO

PROCESSIONE DELLA BEATA ASSUNTA ORE 10,30 PIAZZA CAIROLI



DIPENDENTI PUBBLICI

L'attacco al pubblico impiego non si ferma, anzi aumenta di intensità. L'ultimo decreto Brunetta va ad incidere direttamente e drammaticamente sulle condizioni materiali dei lavoratori pubblici. Si mettono in discussione salario diritti e dignità dei lavoratori del pubblico impiego con provvedimenti che in nome di una presunta meritocrazia punta in realtà allo smantellamento della Pubblica Amministrazione. Peraltro i recenti provvedimenti del Governo che fanno un mezzo passo indietro sulla legge 133 in merito alla malattia e ai permessi retribuiti, mettono in evidenza come la mobilitazione di questi mesi qualche risultato l'abbia prodotto anche se rimane invariato il cosiddetto piano industriale con un impianto punitivo per i dipendenti pubblici teso a destrutturare tutto ciò che è pubblico. Mentre altri gridano alla vittoria per piccole modifiche alla legge 133, il sindacalismo di base continua ad opporsi a tutto ciò e per questo ha indetto uno


SCIOPERO GENERALE DEL PUBBLICO IMPIEGO VENERDÌ 3 LUGLIO NELLE ULTIME TRE ORE DI SERVIZIO PRESIDIO DAVANTI ALLA FUNZIONE PUBBLICA DALLE ORE 11,30 - Per favorire la partecipazione al presidio USI/RdB ha indetto un'assemblea fuori sede dalle ore 9,30 alle ore 14,00 che congiuntamente alle tre ore di sciopero coprono l'intera giornata.

USI/RdB RICERCA

LE INIZITIAVE DI GIOVEDI E VENERDI

Giovedì 2 Luglio ore 9.00

Interruzione (magari blocco totale) del convegno "Rapporto sulle criticità ambientali relative ai campi elettromagnetici e di progetti di ricerca relativi alle sorgenti di campi elettromagnetici" che si svolge nella sede ISPRA di via Curatone


Venerdì 3 Luglio

ore 9.30 - 14.00 Assemblea fuori sede sul tema del precariato a Palazzo Vidoni (verrà ricevuta una delegazione)
ore 14.00 - 17.00 Sciopero con copertura sindacale prezzo Piazza Navona


INUTILE DIRE CHE E' RICHIESTA LA MASSIMA PARTECIPAZIONE

Brunetta: «Nessun precario licenziato, dal 2010 concorsi». Cgil: passo indietro

il Messaggero - ROMA (1 luglio) - Nessun licenziamento e dal primo gennaio 2010 «concorsi per tutti». Così il ministro della pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ha indicato il futuro dei circa 15.746 precari della Pubblica amministrazione in possesso dei requisiti per la regolarizzazione.
«Oggi è il primo luglio e nessun precario è stato licenziato. Chi diceva che così sarebbe stato mentiva e sapeva di mentire», ha sottolineato Brunetta, riferendosi in particolare alla Cgil che nei mesi scorsi aveva lanciato l'allarme sul rischio che i precari perdessero da luglio il posto di lavoro a causa di una norma che bloccava i percorsi di stabilizzazione dei rapporti di lavoro. «Oggi secondo tanti uccellacci del malaugurio e produttori di ansia, specificamente appartenenti alla Cgil Funzione pubblica, tutti i precari della P.A. sarebbero stati licenziati», ha detto il ministro. Con questa soluzione «si ripristina la logica dei concorsi», «è il ripristino della regolarità e della legalità», ha detto il ministro.
Per i precari, ha spiegato Brunetta, si profilano procedure concorsuali pubbliche con riserva dei posti vacanti (il 40%) per i tempi determinati: nello specifico, «dal primo gennaio 2010 potrà effettuare concorsi secondo questa modalità «chi maturerà 3 anni (di contratto, ndr.) fino a settembre 2010. È il primo luglio e non abbiamo licenziato nessuno - ha sottolineato Brunetta -. Diamo dei percorsi non di stabilizzazione, né di proroga, che banalizzano il merito, ma diamo prospettive chiare». «Svuotiamo questo piccolo serbatoio», ha detto Brunetta, spiegando che è stato scelto il 40% come quota riservata dei posti vacanti perché, «rispetto a quelli che hanno requisiti e al turn over, è una formula che permette un buon assorbimento».
Dal monitoraggio del ministero emerge che a fronte di circa 15 mila lavoratori con i requisiti, quelli che gli enti intendono stabilizzare sono 13.694. Il problema dei contratti di lavoro flessibile nella P.A., ha spiegato il ministro è stato affrontato nel dl anticrisi appena varato dal Cdm, che presenta soluzioni «di ampio raggio», ma con lo stesso filo conduttore di «ripristinare il concorso pubblico», che è tra l'altro la forma di reclutamento previsto dalla Costituzione. Alle amministrazioni, comunque, ha precisato, viene lasciata la libertà di fare concorsi e di assumere o meno i precari.
Il ministro ha anche lanciato l'idea di un «Concorso day», «centralmente organizzato, con quesiti telematici e correzioni online», che sarà ora proposto alle amministrazioni e agli enti che dovranno indire i concorsi. «Faremo questa offerta agli enti per consentire a questi 15mila una chance», ha detto Brunetta, spiegando che ne parlerà con il presidente dell'Anci Sergio Chiamparino, il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani.
Sicilia. Da questa regolarizzazione dei precari della P.A. sono invece esclusi i 18.521 lavoratori in possesso di requisiti in Sicilia: la regione ha infatti uno Statuto autonomo e dovrà fare un provvedimento ad hoc, ha spiegato il ministro, evidenziando l'«accumulo particolare» dell'isola, dove oltre ai 18 mila precari ci sono anche 50-60 mila unità di ex lavoratori socialmente utili.
«Se Brunetta canta vittoria per un suo passo indietro sui precari è davvero in difficoltà. Fa quasi tenerezza un ministro che si vanta di una sconfitta», ha rilevato il segretario generale della Fp Cgil, Calo Podda. «Dopo un clamoroso quanto salvifico passo indietro sulle stabilizzazioni dei precari, attacca il nostro sindacato che, a suo dire, avrebbe agitato la questione dei licenziamenti di massa dei precari della pubblica amministrazione senza che ce ne fosse motivo. Dimentica il ministro che le nostre denunce erano riferite all'atto senato 1167, mai approvato, che avrebbe causato il licenziamento di almeno 60.000 precari a partire da oggi, e che sono terminate allorquando il Governo, con decreto, è tornato su suoi passi». «Che il ministro ci attacchi vantandosi di un suo passo indietro, è quantomeno comico. Un dato è certo. I precari della pubblica amministrazione tirano un sospiro di sollievo, e per noi è il risultato più importante», ha concluso.

Pantaleo (Flc Cgil), misure anticrisi insufficienti

"I provvedimenti anticrisi del governo, pur segnando alcuni punti importanti di avanzamento, non sono sufficienti a dare soluzioni credibili per tutti i precari ed a eliminare completamente le norme inique sulla malattia". Lo afferma in una nota il segretario generale della Flc Cgil, Mimmo Pantaleo.
In riferimento alla scuola, dice, il termine del 30 Giugno come data ultima per le stabilizzazioni viene cancellato e le procedure non si esauriscono al 31 dicembre 2009 ma nel triennio 2010-2012. "Non vengono risolti i problemi degli enti di ricerca - a suo giudizio -, che non possono assumere perché bloccati dall'impossibilità di ripristinare il turn over e dai vincoli delle dotazioni organiche come Ingv e Infn. Stesse difficoltà per le università soffocate dai vincoli finanziari derivanti dai pesantissimi tagli".
Non sono state previste norme per prorogare i contratti di collaborazione di Ispra e Istat i cui 500 precari sono da oggi a casa perché licenziati. "Per la scuola - insomma - non c’è assolutamente nulla, nonostante il ministro Gelmini si sia impegnato con le organizzazioni sindacali ad attivare un piano di intereventi che evitasse il licenziamento di 18.000 docenti e personale Ata con supplenze annuali".
Sulla malattia "sono stati superati aspetti fortemente penalizzanti relativi alla reperibilità, all’incidenza delle assenze su alcuni istituti contrattuali, al pagamento da parte del servizio sanitario delle visite fiscali e non più da parte dei fondi di istituto delle scuole ma restano i tagli sul salario accessorio".
Le iniziative di mobilitazione promosse dalla Flc hanno prodotto primi risultati, a suo avviso, ma occorre continuare per garantire il lavoro ai precari della scuola, dell’università e della ricerca a partire dalla proroga di tutti i contratti per quei lavoratori che non rientrano nei processi immediati di stabilizzazione.
"Allo stesso tempo - conclude - bisogna opporsi con decisione ai contenuti del decreto Brunetta che intende demolire la contrattazione e i diritti dei lavoratori pubblici per lasciare campo libero all’arbitrio e alle clientele".

LAVORATORI ISPRA/ precari licenziati alla seconda notte di presidio

ROMA (UnoNotizie.it) - I 200 fra ricercatori, tecnici e amministrativi altamente professionali, che da oggi hanno perso il lavoro all’ISPRA, dopo aver occupato la sede centrale di Via Brancati 48 e aver passato lì la notte continuano ad oltranza il presidio. “Il Ministro Prestigiacomo non è intervenuta con un atto autorizzativo verso la dirigenza ISPRA per prorogare i contratti scaduti - dichiara Enrico Morreale del Coordinamento Precari USI RdB Ricerca – pertanto continuiamo la lotta per difendere i nostri posti di lavoro e la ricerca pubblica ambientale e ci stiamo prepariamo alla seconda notte di occupazione”. “Il nostro licenziamento - continua il sindacalista - è conseguenza diretta di una politica insensata che a parole affronta la crisi e nei fatti licenzia i precari regalando soldi alle banche. Ma noi non ci fermeremo fino a che non verremo riassunti. Venerdì 3 luglio saremo davanti palazzo Vidoni alle 11.30 con tutti gli altri lavoratori precari e a tempo indeterminato del Pubblico Impiego per lo sciopero del Patto di Base, poi proseguiremo con un presidio davanti al Senato dalle ore 14.00”, conclude Morreale.

SEDE CENTRALE ISPRA OCCUPATA DAI PRECARI LICENZIATI DELL’USI RDB

I precari con i contratti in scadenza dormiranno ad oltranza nella sede di via Brancati.

Duecento precari, fra collaboratori coordinati e continuativi e a tempo determinato, da domani perderanno il posto di lavoro dopo anni di servizio in Apat e Icram, gli Enti che dal 2008 hanno costituito ISPRA.

“È paradossale che il governo parli di interventi contro la crisi e per difendere l’occupazione e poi, di fatto, licenzi sui dipendenti, per giunta in un ente di ricerca”, dichiara Enrico Morreale del coordinamento nazionale precari USI RdB Ricerca.
“In un momento di crisi, con professionalità alte e specializzate, equivale a metterci sulla strade, noi e le nostre famiglie. Per questo abbiamo deciso che rimarremo ad oltranza nella sede centrale, perché noi siamo importanti per ISPRA e da ISPRA traiamo i nostri salari”.

“E’ importante che si sappia che ci sono i fondi e anche le norme per rinnovarci i contratti – prosegue Morreale - basterebbe un’autorizzazione del Ministro alla struttura commissariale. Ma fallito il tentativo di rinnovare i contratti attraverso una norma specifica il Ministro ed il Ministero ci ha abbandonato.
Chiediamo un intervento immediato della Prestigiacomo, che ha il dovere di intervenire per evitare i nostri licenziamenti.
La lotta è iniziata solo adesso e non abbandoneremo il nostro lavoro”, conclude il lavoratore licenziato.

AMBIENTE: PRECARI ISTITUTO ISPRA, A CASA 200 LAVORATORI

(ANSA) - ROMA, 30 GIU - Mobilitazione permanente all'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), dove sono scaduti oggi 200 contratti di precari, il cui licenziamento mette a rischio molte delle attivita' dell' Istituto vigilato dal ministero dell'Ambiente, nato appena un anno fa dall'accorpamento dei tre preesistenti. ''Dopo i ripetuti rinvii e gli inviti alla prudenza da parte della struttura commissariale Ispra, che diceva di contare su un incisivo intervento della ministro Stefania Prestigiacomo, oggi - e' scritto in un comunicato - e' arrivata la conferma, dopo le false indiscrezioni dei giorni scorsi su un possibile 'salvagente' nel decreto approvato dal Consiglio dei ministri di venerdi' scorso''. I precari, molti dei quali gia' oggi non hanno potuto avere accesso ai locali dell'Ispra, visto che i loro badge sono stati disattivati in anticipo, sono riuniti in assemblea permanente per tutto il pomeriggio fino a sera, quando occuperanno l'ente nelle ore notturne, e invitano tutta la popolazione, la stampa, i rappresentanti politici e del mondo della scienza ad aderire alla loro mobilitazione, venendo a dimostrare la loro solidarieta'

Comunicato al Personale

Ieri pomeriggio a seguito della forte mobilitazione del personale precario e su richiesta di CGIL CISL e UIL il Commissario Straordinario dell’ISPRA, Prefetto Vincenzo Grimaldi, ha convocato le OO.SS. sulla drammatica situazione dei lavoratori precari dell’Istituto.

L’unica apertura riportata dal Commissario riguarda la disponibilità politica del Ministro Prestigiacomo a intervenire sulla questione con uno specifico emendamento in sede di conversione del “decreto anticrisi”.

Alle proposte sindacali per una soluzione amministrativa che mantenesse in servizio il personale con contratto scaduto, è stato posto un secco NO.

Di fatto allo stato attuale non vi è nulla di concreto che confermi la volontà politica del Ministro né sono stati assunti impegni formali in tal senso. Pertanto le OO.SS. giudicano l’esito dell’incontro completamente insoddisfacente e da oggi circa duecento lavoratori sono di fatto licenziati e senza prospettive concrete.

FLC CGIL, FIR CISL e UILPA-UR AFAM hanno quindi deciso di intensificare le iniziative di mobilitazione a partire dall’indizione di un presidio presso il MATTM, per il quale si stanno richiedendo le necessarie autorizzazioni, e di avviare le procedure per la proclamazione dello sciopero.