LA PETIZIONE DA FIRMARE

mercoledì 4 marzo 2009

Pa: sui precari opposizione insorge, Brunetta avvia monitoraggio


Roma, 3 mar (Velino) - Non c’è nessun decreto legge sui precari all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri. Il responsabile della Pa e dell’Innovazione convoca una conferenza stampa per smentire le indiscrezioni su un decreto legge con cui l’esecutivo bloccherebbe il rinnovo del contratto ai lavoratori flessibili delle amministrazioni pubbliche. “Non esiste alcun decreto legge, né tanto meno sarà in discussione al prossimo Cdm” ha detto Brunetta che è tornato a un progetto già annunciato un paio di mesi fa. “Da lunedì partirà un monitoraggio tra le amministrazioni centrali e periferiche su base volontaristica per fare un conto di quanti sono i precari della Pa e a quale tipologia appartengano” ha spiegato il numero uno di Palazzo Vidoni che vuole avere un “affresco definito dei lavoratori atipici”. “Chi non risponderà - ha sottolineato - evidentemente non ha precari da regolarizzare”. Il ministro della Pa ha poi ricordato il caso degli enti di ricerca, per cui si parlava di 50mila-60mila precari e poi “si è scoperto che erano meno di duemila i regolazzabili, che poi sono stati regolarizzati”. Grazie al monitoraggio, “si potrà capire chi sono quelli che rispondono ai criteri concorsuali e il loro contratto verrà prorogato fino al concorso, da farsi entro l’anno”. Secondo dati forniti dalla Cgil, anche sulla base del Conto annuale della Ragioneria dello Stato, sarebbero circa 400mila i dipendenti che rischiano di non vedersi rinnovato il contratto. Per la precisione, sempre a parere di Corso d’Italia, 200mila precari andrebbero a casa già dal 1 luglio prossimo, insieme ai 130mila contratti a tempo determinato annuale del personale docente e ai 70mila del personale non docente. Sui numeri diffusi dalla Cgil, ironico il commento di Brunetta: “Se sono simili a quelli della partecipazione agli scioperi, allora siamo tranquilli”.
Già nel pomeriggio, a margine di un’altra conferenza stampa a Palazzo Vidoni, Brunetta era intervenuto sulla questione chiarendo che non esisteva “alcun decreto” e puntando il dito contro l’ex ministro del Welfare Cesare Damiano. “Per il problema dei precari - aveva detto - andate a chiedere conto a Damiano che ha voluto la limitazione dei periodi di rinnovo contrattuale a tre anni, valido tanto per il pubblico quanto per il privato. È all’origine di tutto ciò, se c’è qualcuno che deve farsi qualche domanda sono l’ex ministro Damiano e il governo Prodi”. Un appello al ministro della Pa era arrivato proprio dal deputato Pd: “Fermate Brunetta. Venerdì non varate un decreto che taglia la stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione. Un governo che licenzia i suoi dipendenti che aspettano di essere stabilizzati, aggiunge alla disoccupazione altra disoccupazione, disagio e tensione sociale. Fermatevi. Tenete quei lavoratori e stabilizzateli” aveva dichiarato Damiano che poi ha parlato di una positiva “retromarcia” da parte del ministro. E durante la conferenza stampa indetta per presentare la mozione Pd per l’assegno ai disoccupati anche il leader del Nazareno Dario Franceschini aveva esortato a “bloccare subito l’uscita dei precari di scuola e pubblica amministrazione”.
In giornata erano arrivate anche altre prese di posizione da parte di esponenti della minoranza. “Se fosse vero non solo il governo negherebbe l’assegno mensile proposto dal Pd per chi perde il lavoro e non è coperto da ammortizzatori sociali ma addirittura li licenzierebbe e per decreto” aveva detto Paolo Nerozzi (Pd) chiedendo al governo di smentire l’esistenza del decreto legge, mentre Giuliana Carlino, senatrice Idv, si complimentava con Brunetta per “la ricetta del governo per superare la crisi: licenziare per decreto legge tanti precari”. Di “atto politico gravissimo, da parte di un governo irresponsabile che vuole negare il futuro a un numero molto consistente di famiglie italiane” aveva invece parlato il leader del Prc Paolo Ferrero.

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