ROMA - Stop alla regolarizzazione dei precari nel pubblico impiego. Il governo ha preparato un decreto legge per bloccare da luglio le sanatorie per i vecchi contratti a tempo determinato. Il provvedimento dovrebbe essere varato dal Consiglio dei ministri di venerdì. Coinvolti - secondo stime della Cgil - fino a 200 mila lavoratori precari. Una decisione "sciagurata e assurda", secondo il Partito democratico. Dunque è con qualche contraddizione che l'emergenza occupazione arriva sul tavolo di Palazzo Chigi. Infatti, nel giorno in cui l'Istat certifica il crollo del Pil nel 2008 (-1 per cento) che ipotecherà in maniera seria il 2009 con il rischio concreto che possano saltare centinaia di migliaia di posti di lavoro, il governo ha convocato sindacati, Confindustria e le altre associazioni imprenditoriali per domani pomeriggio. L'obiettivo non è tanto nel testo generico della convocazione ufficiale ("ragionamento sull'economia sociale e di mercato") ma in un'affermazione di ieri del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti: "Salvare le imprese, le famiglie e quello che c'è di buono nelle banche è quello che possono fare i governi. Se si pensa che i governi possano salvare tutto si finisce che non si salva niente. Perché salvare tutto è una missione divina". Il focus - anche del governo - dunque sembra spostarsi sull'economia reale, dopo aver messo un po' di paletti a difesa del sistema bancario senza però sbloccare l'afflusso di credito alle imprese. Tuttavia, per ora, non c'è un cambio di rotta nell'azione dell'esecutivo. La Finanziaria triennale, approvata a luglio quando la crisi era solo all'inizio, resta un vincolo. Nessuna risorsa aggiuntiva perché il Patto di stabilità europeo non ce lo permette visto l'alto debito pubblico che abbiamo, come ha detto anche ieri il premier Silvio Berlusconi bocciando la proposta del segretario del Pd, Dario Franceschini, di un assegno mensile per tutti disoccupati. Eppure, per una volta, è la proposta dell'opposizione (per realizzarla servirebbero 5-6 miliardi, secondo l'ex ministro Pier Luigi Bersani) a rubare la scena al governo, a catalizzare l'attenzione. Ieri Franceschini ne ha parlato con il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, e oggi sarà la volta della Uil di Luigi Angeletti. La Cisl ha detto un sostanziale sì all'assegno per chi perde il lavoro e il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, si è impegnato a sostenere la proposta. Da tempo i sindacati (compresa l'Ugl) non trovavano una posizione condivisa.
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martedì 3 marzo 2009
Precari statali, salta l'assunzione Domani vertice con le parti sociali
ROMA - Stop alla regolarizzazione dei precari nel pubblico impiego. Il governo ha preparato un decreto legge per bloccare da luglio le sanatorie per i vecchi contratti a tempo determinato. Il provvedimento dovrebbe essere varato dal Consiglio dei ministri di venerdì. Coinvolti - secondo stime della Cgil - fino a 200 mila lavoratori precari. Una decisione "sciagurata e assurda", secondo il Partito democratico. Dunque è con qualche contraddizione che l'emergenza occupazione arriva sul tavolo di Palazzo Chigi. Infatti, nel giorno in cui l'Istat certifica il crollo del Pil nel 2008 (-1 per cento) che ipotecherà in maniera seria il 2009 con il rischio concreto che possano saltare centinaia di migliaia di posti di lavoro, il governo ha convocato sindacati, Confindustria e le altre associazioni imprenditoriali per domani pomeriggio. L'obiettivo non è tanto nel testo generico della convocazione ufficiale ("ragionamento sull'economia sociale e di mercato") ma in un'affermazione di ieri del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti: "Salvare le imprese, le famiglie e quello che c'è di buono nelle banche è quello che possono fare i governi. Se si pensa che i governi possano salvare tutto si finisce che non si salva niente. Perché salvare tutto è una missione divina". Il focus - anche del governo - dunque sembra spostarsi sull'economia reale, dopo aver messo un po' di paletti a difesa del sistema bancario senza però sbloccare l'afflusso di credito alle imprese. Tuttavia, per ora, non c'è un cambio di rotta nell'azione dell'esecutivo. La Finanziaria triennale, approvata a luglio quando la crisi era solo all'inizio, resta un vincolo. Nessuna risorsa aggiuntiva perché il Patto di stabilità europeo non ce lo permette visto l'alto debito pubblico che abbiamo, come ha detto anche ieri il premier Silvio Berlusconi bocciando la proposta del segretario del Pd, Dario Franceschini, di un assegno mensile per tutti disoccupati. Eppure, per una volta, è la proposta dell'opposizione (per realizzarla servirebbero 5-6 miliardi, secondo l'ex ministro Pier Luigi Bersani) a rubare la scena al governo, a catalizzare l'attenzione. Ieri Franceschini ne ha parlato con il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, e oggi sarà la volta della Uil di Luigi Angeletti. La Cisl ha detto un sostanziale sì all'assegno per chi perde il lavoro e il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, si è impegnato a sostenere la proposta. Da tempo i sindacati (compresa l'Ugl) non trovavano una posizione condivisa.
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