LA PETIZIONE DA FIRMARE

martedì 3 marzo 2009

NUOVA STRETTA SUI PRECARI NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, ARRIVA DL


ROMA - Nuova stretta sui precari nella pubblica amministrazione: il governo accelera e per bloccare la stabilizzazione, prevista dall'Esecutivo Prodi, di chi non ha il posto fisso ricorre a un nuovo decreto legge. Quattro articoli in tutto che rappresentano un ulteriore giro di vite rispetto a quanto previsto da un precedente disegno di legge: nella bozza del dl salta infatti la norma che 'salva' chi sta per essere assunto. Una scelta "sciagurata", attacca il Pd che continua a incalzare il governo proprio sul fronte dei precari insistendo sulla necessità di ammortizzatori sociali anche per i parasubordinati. "Il premier - dice il neosegretario Dario Franceschini - deve venire in Parlamento a dire alla sua maggioranza di votare contro la nostra proposta". Anche perché, fanno i conti al Pd, non è vero che per l'assegno per i disoccupati servirebbero i 24 miliardi citati dal premier. Ne basta meno di un terzo, "cinque o sei", spiega Pier Luigi Bersani. Niente affatto, taglia corto il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, che dice che quella del Pd è semplicemente "un'idea che lascia il tempo che trova". Nel giorno in cui l'Istat fotografa i dati Pil peggiori dal 1975 (con un calo dell'1%, quasi il doppio rispetto alle previsioni del governo) e i conti di cassa dello Stato segnano un peggioramento rispetto allo scorso anno, registrando nei primi due mesi un fabbisogno di 15,7 miliardi contro i 9 miliardi del 2008, è il mercato del lavoro però a essere sotto i riflettori della politica. Precariato e previdenza sono infatti i due grandi temi che tornano all'ordine del giorno: da Enrico Letta a Pier Ferdinando Casini, sono in molti a chiedere di mettere mano di nuovo alle pensioni in modo da drenare risorse in favore dei più giovani. "Il modo più coerente e concreto - assicura il leader dell'Udc - per pagare l'eventuale bonus ai lavoratori proposto dal Pd è la riforma delle pensioni. Un tema - aggiunge - ineludibile". D'accordo anche l'ex compagno di partito Marco Follini: "Sono due proposte riformiste indivisibili". Il Paese deve cambiare pelle e per fare questo, concorda Enrico Letta, servono due grandi riforme: quella degli ammortizzatori sociali e quella della previdenza. L'idea di rivedere all'insù l'età pensionabile (che convince anche alcuni esponenti della maggioranza come il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto) si scontra con l'altolà di Sacconi: "toccare le pensioni ora - ribadisce - sarebbe un errore". L'unico tema in agenda, sottolinea il ministro, è quello di innalzare l'età pensionabile per le donne, così come richiesto dall'Unione europea. Il dialogo tra gli schieramenti è sempre più difficile, e faticoso resta il confronto anche governo-parti sociali, in particolare quello con la Cgil. La volontà del'Esecutivo di procedere speditamente con le norme anti-precari rappresenta dunque un ennesimo ostacolo ed è assai probabile che anche di questo si parlerà nella riunione in programma per mercoledì a Palazzo Chigi.

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