LA PETIZIONE DA FIRMARE

martedì 7 ottobre 2008

Ispra, Ricci (Ex Apat): Si sono persi 7 anni

Roma, 7 ott (Velino) - Stabilizzare i precari, anche attraverso un intervento ad hoc per scongiurare la paralisi dell’Ispra. E’ questo il senso della lettera-appello inviata da Renato Angelo Ricci, presidente dell’associazione scientifica Galileo 2001 e già commissario dell’agenzia ambientale indirizzata al ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo. “Fin dal mio insediamento all’allora Anpa (poi Apat e oggi Ispra) ebbi il modo di conoscere (e la responsabilità di gestire) il problema del personale precario dell’Agenzia oggi posta sotto la Sua alta vigilanza. All’epoca – scrive Ricci commissario per il governo Berlusconi nel periodo 2001-2002 - fu mia cura condurre una approfondita analisi delle professionalità presenti all’interno dell’Agenzia. Ne emerse l’elevato livello di qualificazione tecnico-scientifica del personale, incluso quello precario, con particolare riferimento al personale più giovane. Per questo mi sono adoperato proponendo soluzioni adeguate per la sua definitiva stabilizzazione”. Ma le procedure di stabilizzazione non sono state portate a compimento e dunque “il problema è rimasto sostanzialmente irrisolto, al punto che oggi presso l’Apat-Ispra operano (alcuni di loro da quasi quindici anni!) circa 200 dipendenti assunti con contratto a termine (dopo concorso) e altrettanti precari a diverso titolo.

“Data l’elevata qualificazione del personale in oggetto, e considerato il ruolo fondamentale che esso ha svolto e continua a svolgere per l’operatività di un’Agenzia che ha funzioni insostituibili, mi permetto di rappresentarLe la necessità di risolvere stabilmente questo problema attraverso un’iniziativa politica specifica, qualora non fossero percorribili soluzioni di tipo gestionale e amministrativo nell’ambito del presente ordinamento. Si tratta a mio avviso di un atto di giustizia sostanziale che non mancherà di mettere nella dovuta evidenza la capacità operativa del Governo in carica”, conclude Ricci. Intanto i sindacati dell’Apat-Ispra hanno incontrato questa mattina il commissario della maxi agenzia ambientale Vincenzo Grimaldi. Al centro del tavolo il disegno di legge che abolisce la procedura di stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione firmato dal ministro Renato Brunetta che ha scatenato la mobilitazione con l’occupazione nei giorni scorsi della sede di Roma.

La maxi agenzia ambientale di recente istituzione e cioè l’Ispra ha riunito Apat, Icram e Infs e vi lavorano, a seguito di questo accorpamento, 1629 persone. Di questi i ‘precari’ (tra co.co.co e altre forme di parasubordinazione) sono circa 689 e per oltre 400 di loro il rischio è di andare a casa a partire da dicembre. Insomma una vera “doccia scozzese”. Diversa la posizione per altri 216 per i quali esiste una graduatoria già approvata dall’ex Apat e dall’ex Icram e che aspettano di essere assunti a tempo indeterminato avendo maturato più di tre anni di anzianità di servizio e gli altri requisiti previsti dalle Finanziarie 2007 e 2008. Ma in questo caso il perfezionamento della loro procedura di assunzione è subordinato al taglio del 10 per cento della pianta organica dell’agenzia prescritto per tutti gli enti pubblici dalla legge 133 approvata ad agosto. Insomma la partita dei precari dell’Ispra che - fanno notare dall’istituto svolgono circa il 90 per cento di tutto il lavoro - non è semplice: sul tavolo la richiesta di prorogare i contratti, indire concorso, lo stop all’applicazione dell’emendamento che blocca le assunzioni agli istituti di ricerca e un no secco al taglio del dieci per cento della pianta organica. E l’attesa cresce per l’incontro di domani con il ministro Renato Brunetta.

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