LA PETIZIONE DA FIRMARE

martedì 5 maggio 2009

P.a.: Fp Cgil, i precari sono 440.920

In una conferenza stampa, il sindacato Fp Cgil ha sottolineato che in base alla 'strategia del governo, tutto il personale precario della pubblica amministrazione, a prescindere dal possesso dei requisiti per la stabilizzazione, non vedra' rinnovato il proprio contratto'. Insomma, per l'organizzazione guidata da Carlo Podda, si assistera' nei prossimi mesi ad un 'licenziamento in massa'. E alla 'perdita di una singola unita' lavorativa, in settori come la sanita' o il socio-assistenziale, corrispondera' un'assenza di organico difficilmente colmabile. In questi casi, la cessazione del rapporto di lavoro corrispondera' con quella del servizio'.
Sempre secondo dati forniti dal sindacato, sulla base del Conto Annuale della Ragioneria Generale, il totale del personale precario nell'intera P.A. e' di 440.920 unita', considerando invece i soli comparti di riferimento della sola Funzione Pubblica Cgil (quindi esclusi gli enti di ricerca, la scuola e universita') ammonta a 201.716 unita' (102.388 lavoratori a tempo determinato, 1.321 lavoratori interinali, 4.307 lavoratori in formazione lavoro, 25.164 lavoratori socialmente utili, 58.536 collaborazioni). Nel 2007 le stabilizzazioni hanno interessato 10.982 lavoratori della pubblica amministrazione, mentre altri 38.956 sono i cosiddetti aventi diritto.
La Fp e' tornata, quindi, a criticare il monitoraggio fatto dal ministero della Pubblica Amministrazione giudicandolo 'paziale, pressappochista e strumentale' che censisce 'meno della meta' degli enti censiti dal Conto Annuale: 4027 contro 9903)'. E che, ancora, non tiene conto, per esempio, dei precari tra i vigili del fuoco, della Croce Rossa o della Protezione Civile. Si punta a "ridimensionare il fenomeno - e' la tesi della Fp - per rendere socialmente piu' accettabile lo stop alle stabilizzazioni, il cui percorso era stato avviato dal precedente governo'. Sotto accusa lo stesso criterio 'con il quale il questionario e' stato formulato, laddove la richiesta riguardava le unita' di personale che gli enti 'intendono stabilizzare e non il loro fabbisogno'.

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