LA PETIZIONE DA FIRMARE

mercoledì 6 maggio 2009

LAVORO: NASCE TELEFONO PRECARIO, CALL CENTER AUTOGESTITO

(IRIS) - ROMA, 6 MAG - "E’ oggi partita una nuova sfida per le 11 centraliniste precarie licenziate nell’agosto scorso dall’Ospedale di Legnano. Dopo la “strip conference”, in cui si erano spogliate per protesta; i numerosi presidi; lo “sciopero del futuro”, in cui hanno manifestato bendate da Milano fino al Ministero della Funzione Pubblica, le lavoratrici hanno ora dato vita a "Telefono Precario", il primo call center autogestito destinato ai precari vita e nel lavoro. Al call center, situato presso la Federazione milanese della RdB-CUB, ci si può rivolgere attraverso il numero verde gratuito 800.03.42.35. Le centraliniste forniscono informazioni e consulenze ai lavoratori. Accanto a loro, avvocati e sindacalisti della RdB-CUB per la difesa legale e sindacale ma anche per sostenere le lotte e le piattaforme rivendicative sia nei luoghi di lavoro che nei territori". E' quanto annuncia una nota di RdB-CUB.
”Non sappiamo se la nostra iniziativa susciterà lo stesso interesse mediatico della strip conference: purtroppo nel nostro paese le donne fanno parlare di loro solo quando mettono in gioco i propri corpi”, afferma Laura Guzzetti, una delle 11 centraliniste legnanesi. “Stavolta non ci spoglieremo, non venderemo prodotti né faremo assistenza per marchi o ditte private, ma metteremo in gioco la nostra intelligenza precaria a servizio degli altri precari con un unico obiettivo: ridare dignità a chi la perde ogni giorno con contratti non degni”.
”Lavoreremo anche nella rete – spiega Guzzetti - con il sito www.telefonoprecario.it , dove sarà possibile ricevere consulenze, trovare materiale utile e raccontare le proprie storie e lotte. Nel sito stiamo collaudando una chatt, dove sarà possibile confrontarsi su discussioni a tema e cercare soluzioni unitarie e condivise. Abbiamo poi aperto delle nostre pagine su Facebook, da dove stiamo chiedendo a tutti i precari della rete di unirsi e gemellarsi a Telefono precario e Sciopero del futuro”, conclude Guzzetti.

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