LA PETIZIONE DA FIRMARE

venerdì 20 marzo 2009

SONO quasi milleseicento i precari che, nel caso non venisse rinnovato loro il contratto...


Da Il Resto del Carlino - SONO quasi milleseicento i precari che, nel caso non venisse rinnovato loro il contratto a termine in scadenza quest’anno, non potranno usufruire neanche dell’indennità di disoccupazione con requisiti ridotti. Lo rileva uno studio dell’ufficio statistica della Provincia che analizza le prospettive dei precari alla luce degli ammortizzatori sociali esistenti. La norma attribuisce un’indennità pari al 35 per cento della retribuzione a chi abbia maurato almeno 78 giornate lavorative. Analizzando la storia professionale degli oltre undicimila precari occupati in provvincia, è emerso che quasi il 16 per cento non ha in ‘carniere’ le 78 giornate necessarie a maturare l’indennità ridotta. Quanti di loro non avranno confermato il contratto, quindi, si troveranno completamente al ‘verde’, senza alcuna forma di sussidio del reddito. La prima ‘scadenza’ rivelatrice sarà il mese di giugno, quando arriverà a scadenza oltre un quinto dei contratti precari siglati dalle aziende della provincia.
IL PRECARIATO è destinato a subire i colpi più duri della crisi economica. Già oggi lavoratori assunti con contratto a termine hanno una retribuzione più bassa e accesso parziale agli ammortizzatori sociali. Poi, in caso di ristrutturazione aziendale, sono probabilmente i più ‘sacrificabili’, visto che l’impresa non ha necessità di licenziarli: è sufficiente che non rinnovi il contratto di lavoro alla scadenza prevista. «In tempi normali, la maggioranza dei contratti viene rinnovata — sottolineano dallo stesso ufficio statistica — dalla medesima azienda. Ora, con la recessione, che i rinnovi calino e sia più lungo il periodo di disoccupazione dei lavoratori. Una larga percentuale non potrà beneficiare delle prestazioni di disoccupazione, perché le regole di accesso penalizzano le carriere discontinue e i salari bassi». Va precisato che il recente decreto anticrisi del Governo ha previsto, in via sperimentale per il triennio, l’erogazione di una somma ai collaboratori a progetto, pari al 10 per cento del reddito dell’anno precedente. In provincia di Ravenna questa tipologia di contratti interessa un migliaio di dipendenti.
LE DONNE rappresentano la maggioranza dei titolari di contratto a tempo determinato: sono 5985 (rispetto ai 5066 uomini) e oltre la metà di loro ha tra i 30 e i 49 anni. Una ‘fetta’ consistente lavora nella pubblica istruzione. Quando si passa invece ad analizzare i contratti in scadenza senza il ‘paracadute’ dell’indennità di disoccupazione, a rischiare di più, anche se per poco, sono i maschi: 811 contro 780 donne. Il problema non è una ‘esclusiva’ degli italiani: oltre il 16 per cento dei contratti a termine in scadenza riguarda lavoratori con passaporto straniero; tra coloro che potrebbero non percepire l’indennità di disoccupazione, la percentuale degli stranieri sale al 23 per cento.

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