LA PETIZIONE DA FIRMARE

mercoledì 24 giugno 2009

ROMA: DA PROVINCIA MOZIONE BIPARTISAN CONTRO LICENZIAMENTI ISPRA

Roma, 23 giu. - (Adnkronos) - Fermare il licenziamento, da parte del governo, di 430 precari dell'Istituto per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Ispra, previsto tra giugno e settembre. E' l'obiettivo che ha visto oggi unite le Commissioni Sviluppo e Ambiente della Provincia di Roma in un incontro con i rappresentanti dei lavoratori. ''Il 30 giugno - spiega Marco Miccoli, presidente della Commissione Sviluppo - 200 persone vedranno i loro contratti non rinnovati dalla struttura comissariale che gestisce l'istituto e da qui a dicembre si arrivera' al licenziamento di quasi un terzo del personale Ispra, soprattutto nel comparto ricerca". I precari - continua - chiedono chiarezza al governo e l'Ente provinciale, oltre ad esprimere la propria solidarieta', intende fare quanto possibile perche' vengano date garanzie sul futuro dei lavoratori e la tutela dell'ambiente. Per questo - annuncia Miccoli - sara' al vaglio del prossimo Consiglio una mozione presentata da maggioranza e opposizione, per chiedere una sintesi istituzionale e promuovere un incontro che unisca tutti gli interlocutori: Ministero dell'Ambiente, Regione Lazio, Provincia e Comune di Roma. ''L'Ispra, infatti - aggiunge Alberto Filisio, presidente della Commissione provinciale Ambiente - e' nato dall'accorpamento di tre Enti: Apat-Agenzia per la Protezione dell'Ambiente e i servizi Tecnici, Icram-Istituto Centrale per la Ricerca scientifica e tecnologica Applicata al Mare ed Infs-istituto Nazionale per la Fauna Selvatica vigilati dal Ministero per l'Ambiente, con lo scopo di consolidare, in un'unica entita', le competenze tecnico-scientifiche e armonizzare le politica ambientale del Paese. ''Razionalizzare, pero' - sottolinea Filisio - e ad un solo anno dall'istituzione, non puo' significare lasciare senza impiego oltre 400 persone, con forte impatto socio-economico nel territorio di Roma e penalizzare un Paese che ha piu' che mai bisogno di valorizzare la politica ambientale con ricerca e sperimentazione e di non abbassare la guardia in tema di protezione e controllo. Non puo' esistere infatti risparmio se poi a pagare e' l' ambiente e bisogna sempre chiedersi quanto costa, in termini di sviluppo e salute pubblica, l'assenza di ricerca".

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