LA PETIZIONE DA FIRMARE

mercoledì 3 giugno 2009

Nulla di fatto all’incontro sindacale del 29 u.s.. Il Prefetto Vincenzo Grimaldi e la struttura commissariale tutta fanno muro in coerenza con il mandato governativo ricevuto: alleggerire l’ISPRA là dove si può!

Dall’inizio dell’anno 50 precari non hanno avuto il contratto rinnovato e al 30 giugno sono in tutto 200 i contratti in scadenza e altri 230 si aggiungeranno entro la fine dell’anno. Con i concorsi potranno trovare soluzione circa 150 precari fatte salve le aspirazioni di tutto l’universo precario della P.A., in testa quello del ministero dell’ambiente che sappiamo bene avere caratteristiche sovrapponibili a quelle dei precari ISPRA.



USI RdB Ricerca intensifica le iniziative di protesta e procederà fino a che il Ministro Ptrestigiacomo non ci darà risposte. Il 31 maggio era a protestare insieme ai precari dell’ISPRA al Giro d’Italia a Roma e sarà ancora con loro per l’iniziativa:

“Rottama anche tu un precario, ogni 10 in regalo una poltrona!”

(Via Cristoforo Colombo domani 4 giungo dalle ore 10:00)



La Struttura Commissariale, come è drammaticamente noto, si rifiuta di applicare gli strumenti esistenti, così come fanno tutti gli altri enti di ricerca, per rinnovare i contratti del personale precario.Si trincera dietro un’applicazione, tutta sua, delle norme perdendo tra l’altro continuamente di vista le responsabilità del buon amministratore. Il tutto nell’assenza di un progetto istituzionale per Ispra se non quello di tagliare il personale precario in attuazione ai dettati governativi. Esiste tra l’altro la copertura economica per rinnovare tutti i 170 CoCoCo su fondi strutturali che scadranno al 30 giugno. Sarebbe sufficiente far gravare il loro costo ad es su un fondo (over head) alimentato, in una certa percentuale, da ciascun finanziamento esterno iniziando contestualmente un piano di trasformazione dei contratti a tempo determinato a partire dal personale diplomato. Ma la struttura commissariale non vuole correre rischi (quali?) e chiede un ulteriore vettore normativo ammettendo che un primo tentativo di inserimento nei provvedimenti riguardanti il terremoto dell’Abruzzo non è andato a buon fine. In ogni caso sappiamo fin troppo bene che, anche là dove il personale sia su fondi esterni, i problemi non sarebbero risolti, poiché con l’applicazione della politica del rinvio e dell’ostruzionismo si conta sulla stanchezza e l’esasperazione di chi ad esempio sta aspettando da 5 mesi la nuova selezione, o chi magari è già risultato vincitore da più di un mese e non viene ancora assunto. Di volta in volta vengono addotti pretesti che ormai la struttura commissariale stessa fa fatica ad inserire in una sequenza logica ed è costretta ad ammetterne l’incoerenza. Ogni giorno arriva una nuova disposizione, circolare, O.d.S. tendente a rendere impossibile il proseguimento delle attività. L’impossibilità ad andare in missione con fondi diversi da quelli su cui si è stati contrattualizzati ne è un esempio. Quando le attività saranno definitivamente smantellate diverrà ancora più naturale cessare il rapporto di lavoro per i lavoratori con contratto atipico. Viene negata la possibilità, adottata di prassi da tutti gli altri e.p.r., compresi ex ICRAM ed ex INFS, di trovare copertura economica dei contratti atipici su altri fondi da quello in cui si è stati contrattualizzati. Il colmo viene raggiunto con il non riconoscimento dell’art.24 del nuovo CCNL per i contratti a Tempo Determinato. Lazzarini, l’uomo delle norme, dichiara l’illeggittimità ad effettuare più di una proroga sui contratti a T.D. Ci sono poi coloro per i quali non è chiara la data del licenziamento e sono gli esclusi dalle stabilizzazioni che riportano sul loro contratto la dicitura “rinnovato fino a stabilizzazione ovvero fino all’assunzione all’immissione in ruolo”. Per loro, infatti, esiste una sospensione decisionale nell'attesa di chiarimenti dal Ministero vigilante.



Facciamo, in ogni caso, gli auguri alle circa 219 persone, che hanno appena preso servizio a tempo indeterminato e ai 10 dipendenti CoCoCo in possesso dei requisiti “di categorie protette” che sarebbero assunti a breve ma precisiamo che tutti i nuovi assunti pagano e pagheranno l’obolo di vedersi corrispondere lo stipendio più basso tra i tre ex Enti, quello di ex INFS che tra l’altro non ha avuto alcuna assunzione!

Ma non ci basta! Ci sono 430 colleghi che hanno bisogno della solidarietà di tutti, sia di coloro che hanno appena risolto il problema occupazionale sia di coloro che lo avevano già risolto. Non dimentichiamoci che i dipendenti pubblici sono sotto attacco sia sul fronte delle retribuzioni (malattie, salari accessori) che sul fronte dei diritti conquistati con anni di lotte dai nostri padri e dai nostri nonni.

USI RdB Ricerca - ISPRA


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