LA PETIZIONE DA FIRMARE

lunedì 9 marzo 2009

Senato, prosegue l’esame del ddl sul lavoro

Il provvedimento, già approvato dalla Camera, dà delega al governo in materia di lavori usuranti, di congedi, aspettative e permessi, di misure contro il lavoro sommerso e norme in tema di lavoro pubblico

di Valerio Strinati

Senato Prosegue l’esame in sede referente del disegno di legge sul lavoro collegato alla manovra di finanza pubblica
Le Commissioni riunite 1ª (affari costituzionali) e 11ª (lavoro, previdenza sociale) hanno proseguito giovedì 26 febbraio e giovedì 5 marzo, l’esame in sede referente del disegno di legge n. 1167, recante delega al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, di congedi, aspettative e permessi, nonché misure contro il lavoro sommerso e norme in tema di lavoro pubblico, di controversie di lavoro e di ammortizzatori sociali, già approvato dalla Camera dei deputati. Gli interventi delle senatrici del gruppo del PD Blazina e Ghedini si sono soffermati in senso fortemente critico sulla eccessiva dilatazione dei tempi dell’esame parlamentare (iniziato nel novembre 2008), a fronte di una situazione di crisi che richiederebbe invece decisioni tempestive, nonché sulla eterogeneità dei contenuti del disegno di legge all’esame che, come anche altri provvedimenti del Governo, appare destinato ad approdare in Assemblea con ulteriori modifiche ed integrazioni, rispetto al testo trasmesso dalla Camera, suscettibili di produrre ulteriore frammentazione della normativa e certo non in linea con i propositi di semplificazione legislativa più volte enunciati dall’Esecutivo. È stato altresì espresso rammarico per l'assenza del rappresentante del Governo, che avrebbe potuto fornire chiarimenti sulla effettiva disponibilità di risorse finanziarie per gli ammortizzatori sociali, per i quali è stata ribadita l’opinione del PD, favorevole ad una riforma organica degli stessi, come misura strutturale per contrastare efficacemente la crisi in atto. Sul merito del disegno di legge, è stata segnalata l’esigenza di evitare ulteriori proroghe per l’esercizio della delega legislativa per la revisione della disciplina in tema di lavori usuranti, già conferita con l'articolo 1, comma 3, della legge finanziaria per il 2008, considerando che la regolamentazione della materia assume ormai un carattere d'urgenza. In particolare, la sen. Ghedini ha sottolineato il rischio di una eventuale insufficienza delle risorse stanziate qualora i requisiti per l'accesso anticipato al pensionamento non fossero stati stabiliti secondo criteri rigorosi, nonché la possibile incompatibilità con la apposizione di un tetto di spesa di una norma destinata ad attribuire, in presenza di determinate condizioni, un diritto soggettivo a una platea indiscriminata di soggetti. Critiche sono state rivolte anche all’approccio centralistico con cui, all’articolo 2, si è proceduto alla riorganizzazione di enti vigilati dal Ministero del lavoro ed è stata rimarcata l’esigenza di assicurare il rispetto delle competenze regionali in materia di vigilanza su alcune particolari categorie di enti, come gli istituti zooprofilattici sperimentali, e di preservare le funzioni e le competenze di alcuni degli enti oggetto della delega, quali l’ISFOL e l’ISPESL, considerata la rilevanza dei rispettivi ambiti di intervento a tutela dei lavoratori. Sull’articolo 4, recante misure contro il lavoro sommerso, i rilievi delle senatrici del PD si sono concentrati, oltre che sulla segnalazione di una consistente riduzione dell’attività di vigilanza, sulla scelta di prevedere una riduzione delle sanzioni, e sulla qualificazione della buona fede del datore di lavoro come causa di esclusione della colpevolezza: la normativa proposta, per cui le sanzioni non si applicherebbero qualora si evidenzi la volontà di non occultare il rapporto, potrebbe infatti produrre invece un effetto di incentivazione del lavoro sommerso. Un altro elemento di criticità rilevato negli interventi delle senatrici del PD, riguarda l’articolo 7, sostanzialmente abrogativa delle misure di stabilizzazione del rapporto di lavoro del personale impiegato a tempo determinato presso gli enti pubblici, contenute nelle leggi finanziarie 2007 e 2008: oltre a produrre effetti non lievi di aumento della disoccupazione, infatti, la scelta del Governo rischia anche di danneggiare gli enti pubblici interessati, costretti a rinunciare al personale attualmente in servizio, che ha nel frattempo maturato importanti competenze. Le senatrici intervenute hanno poi segnalato che l’articolo 17 delinea una disciplina in materia di congedi, aspettative e permessi dei lavoratori particolarmente penalizzante dell’occupazione femminile, che invece richiederebbe adeguate politiche di promozione; mentre l'articolo 18, di modifica della legge n. 104 del 1992 in tema di permessi per l'assistenza a portatori di handicap in situazioni di gravità, introduce una notevole e discutibile restrizione del regime dei permessi per chi assiste familiari disabili, senza considerare che il diritto all'assistenza non è configurato dalla legge come un diritto del lavoratore che assiste il disabile, quanto piuttosto come un diritto soggettivo del disabile stesso. È stata pertanto annunciata la presentazione di emendamenti, volti a modificare in modo sostanziale un disegno di legge che, ad avviso del Gruppo del PD, è giunto dalla Camera dei deputati, in un testo non certo migliorato rispetto all’originaria proposta del Governo. Per il Gruppo Italia dei Valori, la senatrice Carlino ha criticato la scelta prospettata dall’articolo 4, in materia di lotta al lavoro sommerso, di ridurre di fatto le sanzioni amministrative a carico dei datori di lavoro, presentando opinabilmente tale riduzione come incentivo alla regolarizzazione; di comminare, inoltre, sanzioni più lievi per coloro che, pur avendo utilizzato un lavoro irregolare, abbiano successivamente regolarizzato il lavoratore, e di escludere dall'applicazione delle sanzioni amministrative e civili, coloro che non abbiano dolosamente occultato il rapporto di lavoro. Con tali agevolazioni – ha osservato la senatrice Carlino – si vanificano le norme varate dal precedente esecutivo, volte a far emergere il "lavoro nero" garantendo, nello stesso tempo, la sicurezza nei luoghi di lavoro. Con l’articolo 5, poi, il Governo riduce drasticamente le sanzioni per coloro che non rispettano i tetti imposti dalla legge per gli orari di lavoro giornalieri, mentre l’articolo 6, in materia di reclutamento del personale pubblico, con una disposizione di dubbia costituzionalità, conferisce alla residenza un discutibile carattere di titolo preferenziale nei concorsi pubblici, finendo col rendere meno rilevante il valore del titolo di studio. Con l’articolo 7, che di fatto abroga la procedura graduale di stabilizzazione dei precari delle pubbliche amministrazioni avviata con le leggi finanziarie del 2007 e del 2008 dal precedente Governo, potrebbe determinarsi, secondo la senatrice Carlino, la fine del rapporto di lavoro per 120 mila lavoratori entro il 2009. Dopo avere formulato critiche agli articoli 17 e 18 in materia di congedi, aspettative e permessi, in particolare sulla scelta di ridurre le possibilità di fruire di permessi per chi assiste familiari disabili, la senatrice Carlino si è soffermata sull’articolo 23, osservando che la disposizione, recante clausole generali di certificazione del contratto di lavoro, produce un meccanismo per cui le decisioni del datore di lavoro sono, di fatto, insindacabili anche da parte dei giudici, i quali sono chiamati a verificare esclusivamente la conformità di quanto statuito tra le parti. Vi è il rischio di una progressiva perdita di rilevanza del contratto collettivo e la conseguente valorizzazione dei contratti individuali di lavoro, quali parametri cui riferirsi ai fini della tipizzazione delle nozioni di giusta causa e giustificato motivo posti alla base del licenziamento. All’articolo 24, risulta poi discutibile la la possibilità di introdurre, nei contratti collettivi, clausole vessatorie di decadenza dal diritto di impugnare il licenziamento, con particolare riferimento ai contratti a termine e ai contratti di collaborazione. Infine, secondo la senatrice Carlino, alla luce della gravissima crisi economica in atto, sarebbe indispensabile incrementare il fondo degli ammortizzatori sociali il cui importo è fermo a quello stabilito per il 2008. Nella seduta del 5 marzo, conclusasi la discussione generale, i relatori Saltamartini (PdL) e Castro (PdL) ed il rappresentante del Governo hanno replicato agli intervenuti: la relatrice per la Commissione affari costituzionali Saltamartini ha osservato che nella discussione è emersa l’esigenza di rafforzare gli strumenti normativi a favore delle persone disabili, che trovano fondamento anche in alcune disposizioni costituzionali, e, soffermandosi sulla questione della coerenza e della qualità dei testi normativi, ha segnalato la necessità di un coordinamento, in particolare, con il disegno di legge delega del Governo sulla produttività del lavoro pubblico, definitivamente varato dal Senato. Per quanto riguarda la stabilizzazione del personale pubblico, ha poi ricordato le disposizioni introdotte relativamente al comparto delle forze armate e della sicurezza; ha rammentato anche le modifiche apportate alla disciplina dell'assenza per malattia dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni. Infine, per quanto riguarda l'ipotesi di privilegiare il reclutamento interno rispetto a quello esterno alla pubblica amministrazione, la relatrice ha sottolineato che l'accesso agli uffici pubblici, ai sensi degli articoli 51 e 97 della Costituzione, deve avvenire per pubblico concorso, salva la possibilità di riservare una quota al personale interno. Il relatore per l'11a Commissione permanente Castro ha osservato che gli interventi dei senatori dell’opposizione hanno espresso in primo luogo una sollecitazione al Governo e alla maggioranza affinché venga perseguito un metodo di collaborazione per la valorizzazione delle possibili convergenze; in secondo luogo una critica in ordine all’adeguatezza del provvedimento a rispondere alla grave crisi che l'Italia sta attraversando. Su questo punto, va registrata una marcata divergenza sul tema degli ammortizzatori sociali: la maggioranza ritiene infatti non si debba seguire una logica di indirizzi pianificatori, che rischierebbe di dar luogo ad interventi che potrebbero rivelarsi disallineati rispetto alla situazione attuale. Il terzo aspetto delle critiche mosse dai gruppi dell’opposizione riguarda infine talune eccezioni critiche nei confronti del provvedimento, con specifico riferimento alla semplificazione normativa, alle misure contro il lavoro sommerso ed ai meccanismi di conciliazione ed arbitrato e su questo punto il relatore ha auspicato la disponibilità del Governo a recepire una parte degli emendamenti dell'opposizione, laddove si rivelino finalizzati a garantire una maggior efficacia di intervento, secondo il metodo già felicemente sperimentato nel corso dell’esame del disegno di legge delega del Governo sul pubblico impiego. Il sottosegretario Viespoli ha ricordato che dopo un inizio incerto dell’esame parlamentare del disegno di legge n. 1167 si è determinata una convergenza tra le forze politiche anche su profili di rilievo critico (ad esempio per quanto attiene alle modifiche alla disciplina in materia di permessi per l'assistenza ai portatori di handicap). Pertanto, il Governo accoglie con favore l'invito del relatore per la 1a Commissione permanente Saltamartini a utilizzare l'esame del disegno di legge per armonizzare le disposizioni in materia di lavoro pubblico introdotte recentemente, in modo da eliminare sovrapposizioni e incongruenze, e condivide l'auspicio del relatore per la Commissione lavoro Castro affinché si realizzi un confronto con i Gruppi dell'opposizione con particolare riguardo alle modifiche della disciplina del processo civile. Ha quindi ricordato gli interventi di stabilizzazione del personale dipendente di alcuni istituti pubblici (in particolare l'ISFOL), che hanno anticipato alcune delle norme contenute nel provvedimento in esame e ha osservato che lo stesso in alcune sue parti risulta superato, per la circostanza che è nel frattempo intervenuta una crisi economica eccezionale, a cui si è dovuto fare fronte con ben altri sforzi e interventi di protezione. Pertanto, il testo potrebbe essere ridimensionato, anche in base ad alcuni emendamenti presentati dal Governo. Si è quindi convenuto di proseguire l'esame del disegno di legge in due sedute, mercoledì 11 e giovedì 12 marzo, alle ore 14,30.

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