ROMA (6 marzo) - No ai licenziamenti e garanzie occupazionali. Lo chiedono con forza i precari della Funzione pubblica che stamani hanno protestato vicino palazzo Chigi, in concomitanza con la riunione del consiglio dei ministri. «Precari assunti subito», «In bilancio noi interinali siamo come carta igienica». Sono questi alcuni degli striscioni esposti durante la manifestazione di protesta in cui circa 200 persone hanno chiesto la stabilizzazione della loro situazione lavorativa e contrattuale.
A rischio migliaia di posti di lavoro. «Senza stralcio la ghigliottina scenderà sulla testa delle persone - ha detto Carlo Podda, segretario generale della Fp-Cgil, organizzazione che ha promosso il sit-in - Da luglio in 60 mila perderanno il posto, da gennaio in 120mila, dal 2011 in 200 mila. A questi si aggiungono 200 mila precari della scuola e i cosiddetti co.co.co, di cui non si conosce la consistenza. Sono per la maggior parte lavoratori impiegati nel welfare locale, in asili, in ospedali, nell'assistenza anziani». L'organizzazione sindacale chiede quindi «lo stralcio dell'articolo del collegato alla Finanziaria che obbliga le amministrazioni a licenziare i lavoratori al maturare dei tre anni d'anzianità». «Siamo l'unico Paese in Europa che licenzia i propri dipendenti - ha aggiunto Podda - E la marcia indietro del governo sul decreto legge posticipa solo il problema».
La voce dei precari. «Io non ho più nulla da perdere, se vogliono lo scontro sociale lo avranno», dice Lorena, 48 anni, precaria della Croce Rossa da 16 anni, un passato da co.co.co., ora con contratto a tempo già prorogato da sei anni. «Da noi il 70% del personale della Croce è precario, lavoriamo in servizi fondamentali come il "118", il Cem o il Cem (rispettivamente i centri per l'educazione motoria disabili gravissimi e d'identificazione ed espulsione immigrati). C'è pure Jones, anche lui ormai vicino ai 40 anni, lavora dal 2002 all'Agenzia sanità del Lazio, un ente pubblico che vive solo di precari, alcuni dei quali, dice, lo sono anche da 17 anni». La nostra è una corsa contro il tempo - afferma - il percorso di stabilizzazione è stato avviato e già c'è il bando; ora rischiamo di ritrovarci per strada con conseguente chiusura dell'ente». Ci sono anche precari del comune Roma: «In tutto - dicono - saremo un migliaio di precari, di cui 500 vigili urbani».
Solidarietà dal Pd. A portare la sua solidarietà il senatore del Pd, Paolo Nerozzi, ex sindacalista Cgil, secondo il quale un risultato «è già stato ottenuto con il blocco del decreto "fantasma", ora va bloccata la norma che porterebbe a migliaia di licenziamenti di precari. E va sottolineato che oltre il 95% ha già fatto i concorsi pubblici. Mentre non so se Brunetta ne ha fatto uno».
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