(AGI) - Roma, 22 nov. - "Una volta tanto abbiamo un governo forte, che si puo' criticare per carita', ma immaginiamo che cosa sarebbe successo con il governo Prodi". Cosi' il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, sulla crisi dell'economia internazionale. Parlando su Radio 3, ospite di 'La citta' degli uomini', Brunetta ha detto che questo governo e' "capace di fare scelte anche impopolari: abbiamo detto no alla stabilizzazione dei precari, abbiamo fatto tagli per 36 miliardi di euro per tre anni, abbiamo messo in sicurezza la finanza pubblica, abbiamo fatto un contratto del pubblico impiego molto piu' restrittivo del passato". Per il ministro inoltre "le nostre banche sono state infettate meno dai prodotti tossici, cioe' i derivati. In quanto piu' arretrati in termini di internazionalizzazione stiamo pagando meno". Infine "la nostra economia reale e' forte - continua Brunetta - abbiamo le piccole e piccolissime imprese che hanno sette vite come i gatti". Insomma per il ministro il nostro e' "un Paese piu' forte degli altri, meno intossicato, con un governo che fa scelte impopolari e guarda caso ha un alto gradimento". "Meglio un politico che dice di no - ha concluso - che uno che dice sempre di si'".
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domenica 23 novembre 2008
CRISI: BRUNETTA, UNA VOLTA TANTO C'E' GOVERNO FORTE
(AGI) - Roma, 22 nov. - "Una volta tanto abbiamo un governo forte, che si puo' criticare per carita', ma immaginiamo che cosa sarebbe successo con il governo Prodi". Cosi' il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, sulla crisi dell'economia internazionale. Parlando su Radio 3, ospite di 'La citta' degli uomini', Brunetta ha detto che questo governo e' "capace di fare scelte anche impopolari: abbiamo detto no alla stabilizzazione dei precari, abbiamo fatto tagli per 36 miliardi di euro per tre anni, abbiamo messo in sicurezza la finanza pubblica, abbiamo fatto un contratto del pubblico impiego molto piu' restrittivo del passato". Per il ministro inoltre "le nostre banche sono state infettate meno dai prodotti tossici, cioe' i derivati. In quanto piu' arretrati in termini di internazionalizzazione stiamo pagando meno". Infine "la nostra economia reale e' forte - continua Brunetta - abbiamo le piccole e piccolissime imprese che hanno sette vite come i gatti". Insomma per il ministro il nostro e' "un Paese piu' forte degli altri, meno intossicato, con un governo che fa scelte impopolari e guarda caso ha un alto gradimento". "Meglio un politico che dice di no - ha concluso - che uno che dice sempre di si'".
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