LAZIO - I ricercatori che potrebbero perdere il lavoro entro dicembre hanno occupato simbolicamente la nave oceanografica Astrea. — Continua la protesta di ricercatori e lavoratori precari dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) contro la decisione del ministero dell’Ambiente di operare drastici tagli al personale. Più di 400 lavoratori, infatti, entro la fine dell’anno potrebbero essere mandati a casa. Mercoledì, circa 200 manifestanti dell’Assemblea dei precari hanno occupato simbolicamente la nave oceanografica Astrea, attraccata a Fiumicino, bloccando di fatto le attività di monitoraggio. «L’azione - ha spiegato in una nota l’Assemblea - rappresenta una protesta contro l’allontanamento dal posto di lavoro, tra oggi e la fine dell’anno, di 430 precari, che mette a rischio molte delle attività dell’Istituto vigilato dal ministero dell’Ambiente, nato appena un anno fa dall’accorpamento dei tre preesistenti. La decisione di bloccare questa importante attività di monitoraggio è stata presa dai lavoratori, riuniti in assemblea permanente nella sede centrale dopo aver occupato per tutta la notte i locali dell’Istituto. Continua, quindi, la mobilitazione dei lavoratori, nonostante per chi ha il contratto scaduto sia sempre più difficile avere accesso all’Ispra, visto che i loro nomi sono già stati cancellati dall’elenco telefonico interno e i loro badge disabilitati, rendendo complesso perfino recuperare i propri effetti personali. Un’ulteriore offesa alla dignità e alla professionalità dimostrata durante il servizio, che per molti precari si è prolungato oltre i cinque o dieci anni». I precari, nell’occasione, hanno annunciato che parteciperanno alla manifestazione indetta dal Patto di base che si terrà questa mattina alle 11:30 davanti a palazzo Vidoni, sede della Funzione pubblica, insieme a tutti gli altri lavoratori precari e a tempo indeterminato del Pubblico impiego. «Chiediamo un intervento immediato del ministro Prestigiacomo - ha dichiarato Enrico Morreale, del coordinamento nazionale precari Usi RdB ricerca - che ha il dovere di intervenire per evitare i nostri licenziamenti. La lotta è iniziata solo adesso e non abbandoneremo il nostro lavoro».
LA PETIZIONE DA FIRMARE
venerdì 3 luglio 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento