ROMA, 26 MAGGIO (Apcom) - Il lavoro atipico rappresenta la principale modalità di ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. Ciò nonostante, quasi la metà dei lavoratori atipici possiede un'esperienza lavorativa almeno decennale. Inoltre, questo tipo di contratto riguarda sempre più gli occupati adulti, spesso con responsabilità familiari. Lo rileva il rapporto annuale dell'Istat, sottolineando che 600mila lavoratori temporanei hanno iniziato a lavorare da non più di due anni, ma un milione e 300mila sono presenti nel mercato del lavoro da più più di un decennio. Nell'80% dei casi si tratta di occupati con almeno 35 anni di età. Ciò significa, precisa l'Istat, che i lavoratori temporanei corrono il rischio di entrare nella trappola della precarietà. Gli atipici sono svantaggiati anche dal punto di vista economico: la retribuzione media mensile netta di un dipendente a termine a tempo pieno è di 1.026 euro, il 24% in meno di un dipendente standard a tempo pieno.
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martedì 26 maggio 2009
Istat: un milione e 300mila atipici sono precari da 10 anni
ROMA, 26 MAGGIO (Apcom) - Il lavoro atipico rappresenta la principale modalità di ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. Ciò nonostante, quasi la metà dei lavoratori atipici possiede un'esperienza lavorativa almeno decennale. Inoltre, questo tipo di contratto riguarda sempre più gli occupati adulti, spesso con responsabilità familiari. Lo rileva il rapporto annuale dell'Istat, sottolineando che 600mila lavoratori temporanei hanno iniziato a lavorare da non più di due anni, ma un milione e 300mila sono presenti nel mercato del lavoro da più più di un decennio. Nell'80% dei casi si tratta di occupati con almeno 35 anni di età. Ciò significa, precisa l'Istat, che i lavoratori temporanei corrono il rischio di entrare nella trappola della precarietà. Gli atipici sono svantaggiati anche dal punto di vista economico: la retribuzione media mensile netta di un dipendente a termine a tempo pieno è di 1.026 euro, il 24% in meno di un dipendente standard a tempo pieno.
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