Da L'Unità
Basta con l'uso privato di internet negli uffici pubblici: non si potrà più giocare al computer, fare shopping on line o chattare con gli amici. Gli abusi saranno puniti. Nuova iniziativa del ministro, Renato Brunetta, per cambiare la pubblica amministrazione e le abitudini dei suoi dipendenti: «L'utilizzo delle risorse Ict, oltre a non dover compromettere la sicurezza e la riservatezza del sistema informativo - ha scritto in una direttiva alle amministrazioni - non dove pregiudicare e ostacolare le attività dell'amministrazione o essere destinato al perseguimento di interessi privati in contrasto con quelli pubblici».
Nulla di nuovo, tutto già previsto (nel Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, dove si vieta l'utilizzo di attrezzature di cui si dispone per ragioni d'ufficio, e nelle linee guida del Garante per la privacy), ma forse non sempre rispettato se il ministro ha deciso di farne oggetto di una circolare. La cui premessa è chiara: l'ampia distribuzione delle tecnologie informatiche tra i dipendenti «ne favorisce il diffuso utilizzo anche per finalità diverse da quelle lavorative». Obiettivo: fornire indicazioni utili a facilitare il loro corretto utilizzo e il controllo da parte delle amministrazioni. È proprio di pochi giorni fa la notizia del Tribunale di Trento che ha vietato al personale l'accesso a Facebook, vietando anche l'accesso a tutti i siti turistici per prenotare le vacanze. Secondo Brunetta, invece, potrebbe essere consentito ai dipendenti di sbrigare incombenze burocratiche on line (per esempio pagamento delle bollette o dell'assicurazione). Purché nei tempi strettamente necessari alle transazioni.
* STOP AI GIOCHI AL COMPUTER. No a un uso improprio di internet: non sarà più possibile, quindi, caricare o scaricare file, giocare al computer o, comunque, usare servizi on line che abbiano finalità estranee al lavoro.
* E-MAIL REGOLAMENTATE. Brunetta richiama l'opportunità che le amministrazioni esplicitino «regole e strumenti» per l'uso della posta elettronica. Per la stessa configurazione dell'indirizzo e-mail «può risultare dubbio se il lavoratore utilizzi la posta operando quale espressione dell'amministrazione o ne faccia, invece, un uso personale».
* SANZIONATI GLI ABUSI. I lavoratori devono essere messi in grado di conoscere le attività consentite, i controlli a cui sono sottoposti e in quali sanzioni possono incorrere. Per questo si raccomanda alle amministrazioni di adottare e pubblicizzare un 'disciplinare internò. Nella direttiva si ricordano anche le sentenze della Corte dei Conti dove si sanziona l'indebito utilizzo della connessione ad internet da parte di un dipendente, responsabile per il danno patrimoniale arrecato all'amministrazione per il mancato svolgimento del lavoro.
* CONTROLLI AMMINISTRAZIONI NON SIANO ECCESSIVI. Spetta alle amministrazioni assicurare il corretto impiego degli strumenti Ict. Dei controlli saranno a conoscenza sindacati e lavoratori. Essi non dovranno essere «prolungati, costanti e indiscriminati».
* ANCHE UNA BLACK LIST DEI SITI. Le amministrazioni dovranno dotarsi di software idonei a impedire l'accesso a siti internet con contenuti illegali. Andranno individuati quelli correlati all'attività lavorativa, facendo anche una sorta di black list dei siti non accessibili.
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