I precari della pubblica amministrazione, esclusi i comparti scuola e università, risulteranno circa 40.00, dei quali la metà solo in Sicilia. Ne è convinto il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, che in una conferenza stampa a Palazzo Chigi ha diffuso i dati parziali del monitoraggio dei contratti di lavoro flessibile (che terminerà il 31 marzo) per censire il fenomeno del precariato in tutti gli uffici pubblici con l'invio di 10.000 questionari ad altrettanti enti.
Secondo l'inquilino di Palazzo Vidoni si tratta di “un fenomeno, per fortuna, molto più gestibile di quello che credevamo. La montagna ha partorito un topolino, non ci sono né grandi numeri né grandi scontri con buona pace della Cgil”. Dei 15-20.000 precari da stabilizzare che potrebbero risultare a fine monitoraggio, aggiunge Brunetta, “nel 25 per cento dei casi le amministrazioni non hanno intenzione di assumerli a tempo indeterminato”. Pertanto, il numero reale scenderebbe a circa 10-12.000. Ad oggi sono 13.173 i lavoratori in possesso dei requisiti per la stabilizzazione secondo la normativa Prodi-Nicolais e 13.717 quelli che non hanno i requisiti per essere assunti a tempo indeterminato".
Concluso il monitoraggio, il ministro della Funzione pubblica invierà un rapporto al governo e al parlamento: “Ne parlerò anche con gli amici del sindacato, poi ci sarà tutto il tempo utile per avviare i concorsi”. Intanto, domani si terrà sempre a Palazzo Vidoni un incontro tra i tecnici del ministero e i rappresentanti di Regioni, Comuni e Province, proprio per discutere di precari.
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