LA PETIZIONE DA FIRMARE

venerdì 27 febbraio 2009

Lo sciopero diventa virtuale



di Michel Paganini - Ci mancava solo lo sciopero virtuale. Il governo sembra avere una fantasia particolare per sfornare iniziative bizzarre. Recentemente è stata approvata dalla maggioranza la nuova norma sulle intercettazioni: d'ora in poi ai giornali sarà vietata la pubblicazione di ogni atto dell'indagine preliminare, anche se solo per riassunto, e di ogni altro atto che verrà "acquisito al fascicolo del Pm o del difensore, anche se non sussiste più il segreto, fino a che non siano concluse le indagini preliminari, ovvero fino al termine dell'udienza preliminare". In parole più semplici significa che i media potranno dire addio al dritto di cronaca. Ma mettere un bavaglio alla stampa non basta, ora si vuole fare la stessa cosa con i sindacati. E' questo il trend in cui si inserisce la nuova normativa per lo sciopero nei settori essenziali, in particolare quello dei trasporti. La delega al governo prevede "l'istituto dello sciopero virtuale, che può essere reso obbligatorio per determinate categorie professionali le quali, per le peculiarità della prestazione lavorativa e delle specifiche mansioni, determinino o possano determinare, in caso di astensione dal lavoro, la concreta impossibilità di erogare il servizio principale ed essenziale". Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, sta lavorando allacremente alla bozza da presentare al Consiglio dei Ministri. Il nuovo progetto di regolamentazione prevede l'obbligo per i sindacati di una soglia del 50 per cento di rappresentatività per proclamare uno sciopero. Inoltre ci sarà per il lavoratore l'obbligo di comunicare anticipatamente la sua adesione allo sciopero così come delle sanzioni per chi viola le regole. Ma in cosa consiste esattamente lo sciopero virtuale? Chi aderisce allo sciopero trascorrerà una giornata lavorativa come tutte le altre, si recherà sul luogo di lavoro per svolgere la sua attività. L'unica differenza è che la remunerazione relativa alla giornata di sciopero sarà decurtata dallo stipendio e devoluta a un fondo speciale di solidarietà ancora tutto da specificare. Che ci sia un bisogno reale di modernizzare il diritto di sciopero non vi è alcun dubbio. Non è possibile che un gruppo di persone di un settore strategico possa bloccare l'intero Paese, ma molte sono le perplessità. Da sempre lo sciopero è stato un mezzo di pressione contro il datore di lavoro. Nello sciopero virtuale il lavoratore continua ad esercitare la sua attività senza ricevere nessun compenso. Per il datore di lavoro invece è un vero affare. Inoltre, per il momento la bozza del nuovo progetto riguarda solo il settore dei trasporti, ma non bisogna essere un fine analista politico per capire che è solo l'inizio. Chi ci dice che il governo dopo aver regolamentato il diritto di sciopero nel settore dei trasporti non passerà ad altri settori? Che ne pensi?

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