I CONTI. Verrebbe ridotta di circa il 10 per cento la voce del bilancio 2009 per il personale
Fine ai contratti per i precari e si pensa a esternalizzare settori come cultura, scuole materne e nidi o i vigili urbani
Fine ai contratti per i precari e si pensa a esternalizzare settori come cultura, scuole materne e nidi o i vigili urbani
Verona. Sta per calare un'altra mannaia sul personale del Comune. L'amministrazione sta lavorando a un provvedimento per tagliare circa 10 milioni di spese correnti per i dipendenti. Una cura dimagrante che partirebbe dal non rinnovare più contratti ai lavoratori precari rimasti, ma comprenderebbe anche l'esternalizzare settori municipali. Fra questi potrebbe esserci la gestione dei musei e delle politiche culturali, quella delle scuole materne e degli asili nido, cioè dell'attività degli insegnanti, o addirittura della polizia municipale.
BILANCIO. Il provvedimento consisterebbe dunque nel tagliare il 10 per cento delle spese sostenute dal Comune per il personale, pari a 104,2 milioni, come figura nel bilancio di previsione 2009. I dipendenti del Comune a tempo indeterminato sono 3.000 e altri 200 lo sono a tempo determinato. La Giunta dovrà quindi studiare e trovare le modalità per affidare all'esterno quelle attività e quelle professionalità da sempre appartenenti al Comune, come appunto i vigili, le scuole o la gestione dei musei e delle biblioteche e anche di mostre e manifestazioni culturali. Portando all'esterno l'attività — secondo la ratio delle esternalizzazioni — il Comune non mette a bilancio le spese per il personale e quindi può dimostrare di essere più virtuoso. In ogni caso risparmia, pur mantenendo il «governo» dei vari servizi.
SEGNO MENO. Anche il 2009 si profila così come un anno di tagli al personale, dopo che già l'ultima parte del 2008 era stata nel segno meno, sulla scia del decreto del ministro Brunetta che ha lasciato sulla strada 53 ex lavoratori precari del Comune scaligero a cui non si è più potuto rinnovare il contratto. Costoro, infatti, negli ultimi cinque anni avevano lavorato almeno tre anni e il decreto ha stabilito appunto che il rinnovo non era possibile. Per altri 39 precari l'amministrazione sta cercando una soluzione alternativa, chiedendo alle aziende municipali e agli enti partecipati dal Comune se alcuni di questi dipendenti possano essere ricollocati. Ad altre 27 persone è stato rinnovato il contratto per sei mesi, sempre in Comune, altre nove sono state assunte a tempo indeterminato dall'Amt, cinque nel settore cultura e due come assistenti sociali, dopo un corcorso.
LA STRATEGIA. Palazzo Barbieri ha inoltre già pubblicato tre bandi di concorso per assumere personale di area tecnica e a breve ne saranno pubblicati altri tre, per 19 posti disponibili. A questi concorsi possono partecipare tutti ma, come ha detto l'assessore comunale al personale, Enrico Toffali, almeno una parte degli ex precari, grazie alle competenze acquisite lavorando in Comune, avranno buone possibilità di reimpiegarsi. Alcune aziende avrebbero già dato opportunità. Il nuovo provvedimento sui tagli di personale s'inserisce quindi in una politica di restringimento di spese, da parte del Comune, in un periodo di vacche sempre più magre per quanto riguarda le finanze degli enti locali. Palazzo Barbieri, fra l'altro, sta premendo sul Governo e sul ministro Tremonti, attraverso il lavoro dei sottosegretari veronesi Albergo Giorgetti e Aldo Brancher, per modificare una circolare del ministero dell'Economia che impedisce di inserire nel patto di stabilità del Comune le entrate derivanti dalla vendita di immobili. E la questione si starebbe risolvendo.
Enrico Giardini
BILANCIO. Il provvedimento consisterebbe dunque nel tagliare il 10 per cento delle spese sostenute dal Comune per il personale, pari a 104,2 milioni, come figura nel bilancio di previsione 2009. I dipendenti del Comune a tempo indeterminato sono 3.000 e altri 200 lo sono a tempo determinato. La Giunta dovrà quindi studiare e trovare le modalità per affidare all'esterno quelle attività e quelle professionalità da sempre appartenenti al Comune, come appunto i vigili, le scuole o la gestione dei musei e delle biblioteche e anche di mostre e manifestazioni culturali. Portando all'esterno l'attività — secondo la ratio delle esternalizzazioni — il Comune non mette a bilancio le spese per il personale e quindi può dimostrare di essere più virtuoso. In ogni caso risparmia, pur mantenendo il «governo» dei vari servizi.
SEGNO MENO. Anche il 2009 si profila così come un anno di tagli al personale, dopo che già l'ultima parte del 2008 era stata nel segno meno, sulla scia del decreto del ministro Brunetta che ha lasciato sulla strada 53 ex lavoratori precari del Comune scaligero a cui non si è più potuto rinnovare il contratto. Costoro, infatti, negli ultimi cinque anni avevano lavorato almeno tre anni e il decreto ha stabilito appunto che il rinnovo non era possibile. Per altri 39 precari l'amministrazione sta cercando una soluzione alternativa, chiedendo alle aziende municipali e agli enti partecipati dal Comune se alcuni di questi dipendenti possano essere ricollocati. Ad altre 27 persone è stato rinnovato il contratto per sei mesi, sempre in Comune, altre nove sono state assunte a tempo indeterminato dall'Amt, cinque nel settore cultura e due come assistenti sociali, dopo un corcorso.
LA STRATEGIA. Palazzo Barbieri ha inoltre già pubblicato tre bandi di concorso per assumere personale di area tecnica e a breve ne saranno pubblicati altri tre, per 19 posti disponibili. A questi concorsi possono partecipare tutti ma, come ha detto l'assessore comunale al personale, Enrico Toffali, almeno una parte degli ex precari, grazie alle competenze acquisite lavorando in Comune, avranno buone possibilità di reimpiegarsi. Alcune aziende avrebbero già dato opportunità. Il nuovo provvedimento sui tagli di personale s'inserisce quindi in una politica di restringimento di spese, da parte del Comune, in un periodo di vacche sempre più magre per quanto riguarda le finanze degli enti locali. Palazzo Barbieri, fra l'altro, sta premendo sul Governo e sul ministro Tremonti, attraverso il lavoro dei sottosegretari veronesi Albergo Giorgetti e Aldo Brancher, per modificare una circolare del ministero dell'Economia che impedisce di inserire nel patto di stabilità del Comune le entrate derivanti dalla vendita di immobili. E la questione si starebbe risolvendo.
Enrico Giardini
Nessun commento:
Posta un commento