(AGI) - Roma, 3 gen. - “I dati della Cgia di Mestre confermano l’emergenza precarieta’ e indicano un aumento, negli anni, di questa forma di lavoro. Questo problema e’ stato alla centro delle politiche del mercato del lavoro del governo Prodi”. Lo sottolinea Cesare Damiano, vice ministro del Lavoro nel governo ombra. “Non a caso lo sconto sul costo del lavoro, la cosiddetta diminuzione del cuneo fiscale che produce risparmi strutturali pari a 5 miliardi di euro su base annua a vantaggio delle imprese, agisce come incentivo esclusivo per il lavoro a tempo indeterminato” aggiunge Damiano. “Lo stesso significato era legato alla scelta del credito d’imposta per l’incremento del lavoro femminile nelle aree svantaggiate, soprattutto nel mezzogiorno”, prosegue l’ex ministro, evidenziando che “queste iniziative sono state contraddette dalle scelte del governo Berlusconi che ha nuovamente allargato il ventaglio dei lavori flessibili e non applicato il credito d’imposta”. Oggi, di fronte alla crisi, si pone il problema di estendere gli ammortizzatori sociali alle piccole imprese e al lavoro precario. Il Partito Democratico, spiega Damiano, “intende favorire questa scelta, anche con l’utilizzo di nuove risorse aggiuntive e si rende disponibile ad un confronto immediato con le proposte del governo. L’emergenza deve consentire una correzione di rotta che aiuti la stabilizzazione del lavoro”. A questo proposito, “negativa” e’ stata la scelta del ministro Brunetta di cancellare la normativa del governo Prodi tesa a superare al precarieta’ nel pubblico impiego. “Questa scelta -prosegue - aggiungera’ nuova disoccupazione a quella gia’ esistente e trasformera’ quei lavoratori in neo assistiti, con grave danno per il funzionamento della pubblica amministrazione”. A preoccupare il vice-ministro ombra e’, in particolare, il trend di crescita dei rapporti di lavoro precari che rappresentano ormai oltre il 50% delle nuove assunzioni. “E’ su questo punto - conclude l’esponente del Partito Democratico - che bisogna intervenire rapidamente per invertire la rotta a vantaggio del lavoro a tempo indeterminato”.
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sabato 3 gennaio 2009
LAVORO: DAMIANO (PD), CONFERMATA DA CGIA EMERGENZA PRECARIETA’
(AGI) - Roma, 3 gen. - “I dati della Cgia di Mestre confermano l’emergenza precarieta’ e indicano un aumento, negli anni, di questa forma di lavoro. Questo problema e’ stato alla centro delle politiche del mercato del lavoro del governo Prodi”. Lo sottolinea Cesare Damiano, vice ministro del Lavoro nel governo ombra. “Non a caso lo sconto sul costo del lavoro, la cosiddetta diminuzione del cuneo fiscale che produce risparmi strutturali pari a 5 miliardi di euro su base annua a vantaggio delle imprese, agisce come incentivo esclusivo per il lavoro a tempo indeterminato” aggiunge Damiano. “Lo stesso significato era legato alla scelta del credito d’imposta per l’incremento del lavoro femminile nelle aree svantaggiate, soprattutto nel mezzogiorno”, prosegue l’ex ministro, evidenziando che “queste iniziative sono state contraddette dalle scelte del governo Berlusconi che ha nuovamente allargato il ventaglio dei lavori flessibili e non applicato il credito d’imposta”. Oggi, di fronte alla crisi, si pone il problema di estendere gli ammortizzatori sociali alle piccole imprese e al lavoro precario. Il Partito Democratico, spiega Damiano, “intende favorire questa scelta, anche con l’utilizzo di nuove risorse aggiuntive e si rende disponibile ad un confronto immediato con le proposte del governo. L’emergenza deve consentire una correzione di rotta che aiuti la stabilizzazione del lavoro”. A questo proposito, “negativa” e’ stata la scelta del ministro Brunetta di cancellare la normativa del governo Prodi tesa a superare al precarieta’ nel pubblico impiego. “Questa scelta -prosegue - aggiungera’ nuova disoccupazione a quella gia’ esistente e trasformera’ quei lavoratori in neo assistiti, con grave danno per il funzionamento della pubblica amministrazione”. A preoccupare il vice-ministro ombra e’, in particolare, il trend di crescita dei rapporti di lavoro precari che rappresentano ormai oltre il 50% delle nuove assunzioni. “E’ su questo punto - conclude l’esponente del Partito Democratico - che bisogna intervenire rapidamente per invertire la rotta a vantaggio del lavoro a tempo indeterminato”.
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