LA PETIZIONE DA FIRMARE

giovedì 29 gennaio 2009

130mila contratti in scadenza, già persi 32mila posti di lavoro


di Andrea Gatta - La cassa integrazione aumenta e gli avviamenti al lavoro diminuiscono. Ma a far paura davvero sono i contratti a tempo determinato che scadranno nel corso del 2009: 124mila nel solo Piemonte, con punte preoccupanti in questo mese (20.845) e a giugno (22.687). Tutti contratti avviati fra il 2007 e il 2008, con una durata compresa fra i sei mesi e l’anno in più di metà dei casi. «Per loro le speranze di avere un rinnovo sono molto scarse - spiega Aldo Dutto, il direttore dell’Agenzia Piemonte Lavoro, che ieri ha presentato i dati sulla crisi del mercato del lavoro nella nostra regione -. Il rischio è che finiscano tutti disoccupati senza ammortizzatori sociali, perché le leggi vigenti non li prevedono».
Le prime vittime della crisi economica, come è noto, sono i lavoratori precari. Eppure è a questo tipo di contratto che le aziende ricorrono sempre più frequentemente: gli avviamenti al lavoro (in totale 736mila in Piemonte nel 2008, 17mila in meno dell’anno precedente) diminuiscono bruscamente nelle assunzioni a tempo indeterminato, addirittura meno 40mila, e negli apprendistati, meno 5mila, ma salgono nelle tipologie di tempi determinati subordinati, 34mila in più rispetto al 2007. Occorre infatti arrendersi all’evidenza: i contratti a tempo indeterminato rappresentano appena un quinto di tutti i nuovi contratti di assunzione.
La flessione del mercato del lavoro è generale: a dicembre sono state avviate al lavoro 33.738 persone, 8mila in meno dell’anno precedente (-18,5%). Ragionando sull’ultimo trimestre, il calo è stato delle assunzioni è stato del 16,9%, circa 32mila in meno. Il dato complessivo del 2008 è più morbido, -2,2% sul 2007, ma si sa che la crisi è emersa solo nella seconda metà dell’anno. Le fasce più colpite sono state quella fra i 25 e i 34 anni e quella dai 55 anni in su, i settori più in difficoltà, il tessile, il metalmeccanico, la lavorazione di minerali, il legno, l’edilizia e i trasporti. Ma il crollo fatto registrare dal metalmeccanico a dicembre è allarmante: addirittura -42% di assunzioni. Altri dati estremamente indicativi, le indennità di disoccupazione erogate dall’Inps sono state quasi 40mila, mentre le cessazioni dei rapporti di lavoro sono cresciute del 10%, 60mila in più sul 2007, quasi tutti fra i tempi determinati.
Il lato più drammatico della situazione si ottiene incrociando due dati. Dal versante dei lavoratori, di pari passo con l’aumentare della perdita del lavoro, cresce la disponibilità. L’incremento delle persone che si dicono disponibili a lavorare è stato del 14% nel primo semestre del 2008 e del 25% nella seconda metà (+13mila in un anno). Sul versante opposto diminuisce del 7,8% il numero di aziende che, travolte dalla crisi, stipulano nuovi contratti: 108mila contro le 117mila del 2007.

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