LA PETIZIONE DA FIRMARE

venerdì 17 ottobre 2008

Venerdì nero per i trasporti in città (e non solo) SCUOLA: 500.000 IN CORTEO A ROMA TRE CORTEI SFILANO NEL CENTRO DI MILANO

Forti disagi per gli spostamenti. I sindacati autonomi contro la Finanziaria e la riforma Gelmini. Gli orari - città per città - delle "fasce protette".


Venerdì 17, che peggio non si potrebbe per chi deve spostarsi. Ma anche di grande mobilitazione contro la riforma Gelmini. Lo sciopero generale nazionale di 24 ore indetto dalle tre sigle sindacali Cub, Cobas, e Sdl crea pesanti disagi e paralizza il traffico di intere città, dal Nord al Sud d'Italia. Al centro della protesta i provvedimenti del governo in materia di scuola, pubblico impiego e sui precari, assunti nell'ultima Finanziaria.
Nella Capitale, nonostante la pioggia battente, è in corso una grande manifestazione organizzata da Rdb, Cobas e Sdl, alla quale partecipano anche gli studenti. Gli striscioni contro la Gelmini sono, ovviamente, numerosi.Il ministro ha detto che chi protesta non conosce i suoi provvedimenti. Minore sicumera le gioverebbe.
Per i leader dei sindacati di base "l'adesione dello sciopero è enorme".

Da 300.000 a mezzo milione di partecipanti

Gli organizzatori parlavano inizialmente di 300.000 partecipanti al corteo, ma col passar delle ore modificano la cifra fino a 500.000. "Uno sciopero riuscitissimo: più della metà delle scuole sono chiuse contro la politica Tremonti-Gelmini, contro una filosofia della scuola che appartiene all'800, contro provvedimenti razzisti di separazione tra italiani e stranieri, contro un'idea di distruzione di un'istituzione fondante del paese": commenta soddisfatto Pietro Bernocchi, segretario nazionale Cobas. "La nostra protesta - aggiunge - si rivolge principalmente alle politiche sulla scuola, ma in questa manifestazione sono presenti tutte le categorie: sono lavoratori che rifiutano che lo Stato si impegni per salvare banche fraudolente e non investe sui servizi ai cittadini".
"La coda del corteo sta entrando ora in via Cavour": così dal palco gli organizzatori annunciano che si è superata la soglia dei 500.000 presenti.
Una partecipazione "senza precedenti", commenta Piero Bernocchi. "Abbiamo sfilato per 4 ore per le vie di Roma e c'è ancora gente a piazza Esedra. C'è stata una partecipazione massiccia non solo di iscritti ai sindacati di base, ma di cittadini, studenti e anche di molti iscritti ai sindacati confederali".
Di adesione enorme parla anche un altro dei sindacati promotori della manifestazione, la Sdl.

Anche migliaia di studenti

Alla manifestazione di Roma partecipano anche i coordinamenti degli studenti universitari e delle scuole superiori. Ad aprire il corteo uno striscione con la scritta: "Tremonti e Gelmini distruttori della scuola".
Poi ne seguono tanti altri, tra cui: "Ministro la riforma non va bene, trova il modo di non rovinarci la vita". Tra i più curiosi questo: "I nostri figli hanno già una madre, servono insegnanti": è portato da due bambini di 7 e 13 anni che partecipano, insieme alla madre, al corteo.

…E molto altro

Lo sciopero coinvolgerà poi a livello nazionale anche i lavoratori della sanità, dal primo all'ultimo turno, pur garantendo i servizi pubblici essenziali e le emergenze; il commercio della piccola e grande distribuzione; i vigili del fuoco, per tutta la giornata; e la pubblica amministrazione (scuole, università, enti locali e agenzie fiscali).

Le motivazioni dello sciopero

Lo sciopero, proprio perché di carattere generale, coinvolge tanto i lavoratori del pubblico impiego quanto i privati, e ha diverse motivazioni, riunite nella lotta comune contro la finanziaria e i tagli decisi dal governo.
Le tre sigle sindacali chiedono aumenti generali di salari e pensioni, con l'introduzione di un meccanismo automatico di adeguamento salariale legato agli aumenti dei prezzi; la revisione della riforma della scuola, che con il decreto Gelmini sta destabilizzando la scuola pubblica; e la riduzione dei prezzi per i beni di prima necessità.
Contemporaneamente si sciopera in nome della precarietà lavorativa e sociale, contro il razzismo; e si cerca di ottenere più sicurezza sul lavoro e sanzioni penali per chi provoca infortuni gravi o mortali.

Cortei a Milano e Roma: previste nella capitale 100 mila presenze

Per domani sono inoltre previsti due cortei: uno a Milano, con partenza alle 10 da Largo Cairoli (MM1) fino a piazza Duomo; e un altro a Roma che, sempre dalle 10, si snoderà da Piazza della Repubblica fino ad arrivare nella piazza di San Giovanni.
“È prevista un'adesione di circa 100 mila persone”, dice Piero Castello, dell'esecutivo nazionale Cobas Scuola, “E solo nel nostro settore, quello scolastico, abbiamo già organizzato 90 pullman da diverse città”.

Piero Castello (Cobas): un corteo per salvare la scuola

Il responsabile Cobas spiega che è soprattutto la scuola ad essersi mobilitata per il corteo di domani, in particolare studenti e cittadini, preoccupati per il loro futuro. “Tagliare alla scuola 8 miliardi in tre anni significa privare la pubblica istruzione del 20% delle sue entrate”.

Perché non uno sciopero unitario con Cisl, Uil, Cgil?

La domanda, a questo punto, sorge spontanea: perché non unirsi con lo sciopero indetto per il 30 ottobre da Cisl, Uil, Cgil, Gilda e Snals, contro il decreto Gelmini? Non crede che l'unione, in questo caso, avrebbe dato una maggiore forza alla protesta?
“Sono d'accordo; probabilmente i lavoratori si sentono “sbandati” e scontenti dalla frammentazione delle manifestazioni; ma noi lo abbiamo deciso prima, e comunque non mi sembra che lo sciopero del 30 stia prendendo una giusta piega”.
Si riferisce alla posizione di Cisl e Uil, che sono disposti a revocare la manifestazione in caso di un'apertura del governo? “Esattamente, ma non solo. Il decreto arriva al Senato la prossima settimana; quindi anche la scelta temporale non mi sembra adeguata”.

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