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venerdì 17 ottobre 2008

Scuola, corteo anti-Gelmini a Roma: «Siamo in 300 mila». Studenti e precari in piazza

ROMA (17 ottobre) - È partita poco dopo le 10.30 sotto una fitta pioggia a Roma la manifestazione organizzata dai sindacati di base Cobas, Cub e Sdl nel giorno dello sciopero generale. Ad aprire la marcia da piazza della Repubblica uno striscione con su scritto: «Tremonti e Gelmini distruttori della scuola» mentre su un altro striscione si legge «No alla distruzione di lavoro, salari, scuola, servizi pubblici e diritti». Subito dopo i cinque striscioni tematici dedicati alla scuola, ai licenziamenti, ai morti sul lavoro, al precariato e al welfare.
Studenti in piazza a Roma. A sfilare nella capitale, oltre alle varie categorie di lavoratori aderenti ai sindacanti di base, anche i coordinamenti degli studenti universitari e delle scuole superiori. Protestano contro i tagli alla scuola, all'università, alla ricerca, i tagli al tempo scuola e il ritorno al maestro unico, insieme a genitori e insegnanti. Il passaggio di un gruppetto di alunni delle elementari, accompagnati dalle proprie mamme e insegnanti, che attraversava piazza Esedra ormai gremita, è stato salutato con un lungo applauso dai "fratelli maggiori" ormai arrivati all'università.
Sanità. Nel gruppo anche molti dipendenti del settore sanità. «Un corteo immenso», è il primo commento a caldo da parte del sindacato Rdb-Cub. «Un numero destinato a crescere, visto che attendiamo ancora l'arrivo di altri pullman».
Precari. Tra i manifestanti anche una folta rappresentanza di lavoratori precari, tra cui molti operatori sanitari che hanno attirato l'attenzione generale. Alcuni autisti di autoambulanza si sono presentati direttamente alla guida dei mezzi di soccorso, con sirene spiegate.
Cobas: protesta riuscitissima. «Uno sciopero riuscitissimo: più della metà delle scuole sono chiuse contro la politica Tremonti-Gelmini, contro una filosofia della scuola che appartiene all'800, contro provvedimenti razzisti di separazione tra italiani e stranieri, contro un'idea di distruzione di un'istituzione fondante del paese - ha detto Pietro Bernocchi, segretario nazionale Cobas - La nostra protesta di rivolge principalmente alle politiche sulla scuola ma in questa manifestazione sono presenti tutte le categorie: sono lavoratori che rifiutano che lo Stato si impegni per salvare banche fraudolente e non investe sui servizi ai cittadini».
«Siamo 300mila» Secondo gli organizzatori, sono circa trecentomila i partecipanti al corteo che sfila per le strade di Roma.
"No Gelmini day" a Milano. A Milano insegnanti e genitori della Rete Scuole hanno atteso il lungo corteo degli studenti in corso di Porta Romana. Accolti con un lungo applauso i giovani hanno salutato l'altra parte della manifestazione contro la riforma della scuola voluta dal ministro dell'Istruzione (No Gelmini day).
Petardo e uova contro il Provveditorato. Un grosso petardo e alcune uova sono state lanciate contro una sede distaccata del Provveditorato agli studi. Durante il tragitto sono stati lanciati da alcuni gruppi di studenti numerosi i fumogeni. Inoltre giovani con il viso coperto hanno scritto con le bombolette spray slogan soprattutto contro le banche.
Genova. Striscioni, fumogeni, scritte spray hanno caratterizzato un corteo di alcune migliaia di persone a Genova contro la riforma Gelmini e l'ex decreto Brunetta, con in testa bambini delle elementari e delle materne, seguiti da studenti, docenti e precari delle scuole e dell'università. Slogan sono stati gridati contro il taglio di 100 mila posti di lavoro, contro il maestro unico e contro i provvedimenti che vanificano le speranze per 500 precari dell'Ateneo genovese.
A Palermo traffico in tilt. È partito da piazza Castelnuovo, al centro di Palermo, il corteo dello Slai Cobas diretto in via Cavour dove ha sede la prefettura. Alla manifestazione partecipano alcune centinaia di persone che protestano contro «la riduzione del tempo pieno alle scuole elementari e prolungato alle medie, contro l'accorpamento delle classi di concorso e contro il ricorso al maestro unico». Il traffico in città è andato in tilt, soprattutto nelle zone centrali, e vi sono ingorghi e code di auto.

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