LA PETIZIONE DA FIRMARE

sabato 25 ottobre 2008

Statali, no a Brunetta

Si allarga il fronte dei ‘no’

La proposta di rinnovo del contratto di lavoro degli statali, continua ad incassare rifiuti su tutti i fronti. Questa volta, a dire no al ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, è stata la Confsal, la confederazione dei sindacati autonomi. Una nuova ‘non condivisione’ dell’accordo si aggiunge a quella già espressa da Cgil e Sdl, che puntano il dito contro gli aumenti, le decurtazioni e i recuperi delle somme previsti nel documento governativo e confermano la linea delle mobilitazioni e degli scioperi. Sulla base della spaccatura sindacale, la Cgil solleva anche la questione dell’assenza del 51 per cento dei consensi necessari per fare il nuovo contratto. Da parte sua Brunetta “prende atto” delle diverse posizioni ma tiene a sottolineare “il rispetto della legge nel procedimento seguito e assicura che gli impegni del Protocollo di intesa sul rinnovo dei contratti per il biennio economico 2008-2009, saranno confermati nei contratti collettivi”. “La proposta di incrementare le retribuzioni con risorse derivanti da licenziamenti a danno dei precari è un’operazione di ‘cannibalismo’, afferma Marco Paolo Nigi, segretario generale Confsal. Pronta la replica di Brunetta: “Prendo atto della decisione di non aderire al Protocollo, ma una organizzazione sindacale seria non può dichiarare cose false”. Secondo l’Sdl Intercategoriale “si tratta di un’elemosina che suona come uno schiaffo da parte del governo”. Il segretario generale della Fp-Cgil, Carlo Podda, spiega le ragioni del suo no, “a partire dall’aumento che il governo elargirà unilateralmente, e cioè di 40 euro netti più 7 euro per la produttività”. “Da gennaio 2009 - aggiunge il responsabile dei Settori pubblici della Cgil Michele Gentile - le retribuzioni reali saranno ridotte. Sul reintegro delle risorse economiche accessorie c’è un impegno del governo. E poi – prosegue facendo riferimento all’adesione di Cisl, Uil e Ugl - è bene aver presente che l’Ugl non ha alcun livello di rappresentatività nelle categorie pubbliche”. Tutte queste “ragioni di merito” per Gentile “permettono di confermare tutte le mobilitazioni, gli scioperi e le manifestazioni già proclamate unitariamente, nonostante il diverso e poco coerente comportamento sul protocollo”. Intanto, il segretario generale Uil-Fpl, Carlo Fiordaliso, “chiede segnali altrettanto positivi da Regioni, Anci e Upi”. La risposta di Brunetta alle varie osservazioni è come sempre propagandistica e sprezzante: “Capisco che dai sindacati che non hanno aderito c’è tutto l’interesse a cercare di sminuirne il rilievo. Però ricordo che ad altri protocolli firmati dai governi precedenti alcuni di questi sindacati aderirono senza porsi dubbi su cavilli giuridico-formali”. Non si fa attendere la replica di Podda: “Considero stupefacente che un ministro consideri un cavillo giuridico formale il rispetto di una legge dello Stato, la legge sulla democrazia e la rappresentanza sindacale che porta il nome del professor D’Antona”.

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