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sabato 25 ottobre 2008

Pd in corteo, Veltroni: «Siamo 2 milioni e mezzo» Berlusconi: manifestano per nascondere divisioni

Leader Pd: in piazza perché «un'altra Italia è possibile»
Rotondi: legittimo manifestare, ma governo risponde con risultati

ROMA (25 ottobre) - «È molto meglio di come ci aspettassimo. È una manifestazione bella, democratica e pacifica. Siamo all'opposizione e questa e una manifestazione contro il governo che non risolve i problemi del paese». Così il leader del Pd commenta la manifestazione di oggi a Roma partita con due cortei alle 14 da piazza Repubblica e piazza dei Partigiani. Secondo gli organizzatori sono «oltre 2 milioni e mezzo» i manifestanti al Circo Massimo dove un applauso e un boato della folla ha accolto Veltroni. Per il leader del Pd la manifestazione "Salva l'Italia" è «utile e indispensabile non solo al Partito democratico, ma alla stessa democrazia italiana e al Paese intero». Per il premier Silvio Berlusconi, invece, si tratta di una «manifestazione ad uso interno che non cambierà nulla: il governo andrà avanti nella sua strada». Poco prima il ministro per l'Attuazione del programma, Gianfranco Rotondi, aveva annunciato che il corteo è legittimo, ma il governo risponde con i fatti.
I cortei. Tra i manifestanti anche studenti, lavoratori di Alitalia. Scattato già da ieri sera il piano sicurezza con la rimozione di cassonetti e auto nelle due piazze. Alla testa del corteo a piazzale dei Partigiani Veltroni e Massimo D'Alema per il quale dalla manifestazione «emerge un segnale straordianario». Insieme a loro Pierlugi Bersani: «Sarà una manifestazione di proposte oltre che di proteste». A piazzale della Repubblica anche i Verdi con Paolo Cento e Grazia Francescato e Rosy Bindi che manifesta anche contro legge elettorale e per la reintroduzione delle preferenze: «Senza preferenze - ha detto - i cittadini non sanno per chi votano». Per Nicola Zingaretti, della Provincia di Roma, in piazza il popolo «è arrabbiato per le politiche adottate dal governo». Per il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo «ci sono persone che sono qui per unire il Paese, non per dividerlo». Piero Fassino ha parlato di «grandissima e straordinaria partecipazione di popolo». Per Dario Franceschini Berlusconi «è patetico e impaurito: se venisse qui vedrebbe un popolo enorme che va ben oltre i militanti del Pd». Il tutto tra cori di Bella Ciao, l'Inno di Mameli e slogan pro-Obama.
Veltroni. «È una grande manifestazione - ha detto - serena, di gente civile che vuole raccontare che è possibile fare qualcosa di diverso». Il leader del Pd parla di «manifestazione contro il governo per indicare soluzioni alternative ai problemi che stiamo vivendo e che il governo non è in grado di affrontare». Dalle pagine di Europa aveva fatto sapere che la linea è quella della «protesta e opposizione insieme a proposte concrete».
«La più grande da molti anni». «Mi dicono che la testa del corteo da Piazzale dei Partigiani è arrivata al Circo Massimo, ma la coda è ancora a Piazzale dei Partigiani. Se erano due milioni per il Pdl a Piazza San Giovanni nel 2006, valutate voi...». «Credo - ha detto Veltroni - che sia la più grande manifestazione di un partito che è svolta in Italia da molti anni a questa parte» . «È una prova molto bella di vita democratica - ha proseguito - che con tranquillità manifesta. È quanto speravamo, supera anche le più rosee aspettative, è successo». Quindi Veltroni ha aggiunto che la partecipazione elevata «vuol dire che questa manifestazione corrispondeva ad un bisogno reale e dimostra a tanti della destra che avevano preoccupazione che forse avevano ragione, perché è più grande di quanto potevano immaginare».
Berlusconi. «Nessuna preoccupazione - ha detto il premier - Sono contento che non piova, così non possono dire "piove, governo ladro". I leader della sinistra hanno garantito che sarà una manifestazione serena, diamogli credito. Ma non ci sarà nessun cambiamento nell'azione di governo e della maggioranza perchè questa è una manifestazione per uso interno alla sinistra. Interna corporis, per le loro divisioni e per marciare contro il governo». Ai leader del centrosinistra, che ricordano a Berlusconi di essere sceso in piazza il 2 dicembre 2006 nella manifestazione contro il governo di piazza San Giovanni, il premier ribatte: «Noi andammo sulla piazza per la prima ed unica volta, perché eravamo disperati, perché nessuno ci stava ad ascoltare, per dire al governo che era insostenibile la pressione fiscale e per chiedere che fossero ricontate le schede elettorali convinti come eravamo e come lo siamo che ci avessero sottratto la vittoria». «Non c'era allora nessuna divisione dei poteri - aggiunge - io come leader dell'opposizione non sapevo a chi rivolgermi, tutte le istituzioni erano dalla loro parte. Comunque per noi quella fu una manifestazione serena e spero lo sia anche per loro, e proprio quella volta nacque il Pdl».
«Dovremmo essere uniti». «Un'opposizione che vuole fare qualcosa per il Paese - dice il premier - avrebbe dovuto unirsi a noi, votare provvedimenti per l'utilità comune. Ma questo non è possibile. Si illustrano da soli, scendono in piazza ora che dovremmo essere uniti. Io invidio i socialdemocratici di altri paesi, mentre i nostri questi sono e con questi dobbiamo fare i conti».
Rotondi: corteo legittimo. Il ministro per l'attuazione del Programma Gianfranco Rotondi ha sottolineato che «il governo è rispettoso della manifestazione di oggi del Pd e ritiene legittimo il diritto di scendere in piazza». Il governo però, spiega, sceglie di dialogare in modo diverso con una «campagna di informazione che si regge su un format comunicativo che vede impegnati i protagonisti del governo direttamente sul territorio attraverso organismi istituzionali». La campagna toccherà cento città italiane a partire da mercoledì 29 ottobre dalla città di Viterbo. «La comunicazione istituzionale - ha detto - ha bisogno di soldi o di fantasia, noi mettiamo in campo la seconda. Per questo abbiamo pensato a "Governincontra", format della comunicazione che per metà sarà il racconto di quello che il governo ha fatto e per metà sarà l'ascolto delle esigenze delle comunità locali».
Per Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl, con la presenza di Veltroni sui mezzi comunicazione il leader del Pd «sta smentendo se stesso e la sua tesi sul pericolo autoritario». «Che Dio e Santoro - afferma - ci conservino Veltroni segretario del Pd, almeno fino alle europee...». Cicchitto parla di Fazio («gli ha fatto una intervista in ginocchio»), «almeno un paio di talk show sono stati costruiti in modo tale da esaltare Veltroni e impedire quasi di parlare agli esponenti del centrodestra, Annozero gli ha confezionato una trasmissione su misura. La propaganda per la manifestazione del 25 ottobre domina giornali e telegiornali ed oscura la gravissima crisi finanziaria ancora in atto».
Il sindaco di Venezia Massimo Cacciari va all'attacco: «Cerco di portare a termine il mio mandato e lasciare la scena ai demagoghi - dice intervenendo a Omnibus su La7 - a coloro che hanno la vocazione a guidare il popolo: ai Veltroni e ai Berlusconi, a destra e sinistra». «Della manifestazione non me ne frega niente. Non mi preoccupa - aggiunge - la manifestazione, ma che il governo ombra non abbia prodotto assolutamente nulla».

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