LA PETIZIONE DA FIRMARE

mercoledì 23 marzo 2011

ISPRA: ULTIMA CHIAMATA PER NON FINIRE IN CANTINA

riceviamo e pubblichiamo


ISPRA: ULTIMA CHIAMATA PER NON FINIRE IN CANTINA



Tutti in piazza con USI/RdB Ricerca, per evitare che l'ISPRA finisca in cantina, come successo al suo prezioso museo: la drammatica situazione del precariato, la dismissione di sedi centrali e prestigiose, il trattamento riservato ai reperti di proprietà dell'Istituto, la mancanza di un indirizzo chiaro e di fondi per le attività. Tutto sembra mostrare una volontà di ridimensionamento e impoverimento dell'Istituto, che i lavoratori non posso accettare passivamente, visto che si tratta del LORO destino e del LORO futuro ed è nel primario interesse di tutti, precari e strutturati, evitare che l'ISPRA diventi una semplice succursale del Ministero dell'ambiente o venga smembrata.



PRECARI: ULTIMA CHIAMATA



Dopo aver speso soldi e risorse umane per svolgere i concorsi pubblici nazionali conclusi mesi fa, vista la drammatica necessità di personale per il buon funzionamento dell'Istituto, l'amministrazione ISPRA dice di non aver ricevuto, al momento, trasferimenti sufficienti dal Ministero dell'ambiente, quindi di non poter andare avanti con le previste assunzioni dei vincitori e tantomeno con gli attesi scorrimenti delle graduatorie di idoneità, attivazione di contratti a tempo determinato sia attingendo dalle graduatorie d'idoneità che con l'emanazione di bandi a tempo determinato per i profili non presidiati dai concorsi stessi. Tutti aspetti previsti dal protocollo d'intesa siglato lo scorso anno al termine della lotta del tetto, la cui applicazione integrale consentirebbe finalmente l'"emersione" di oltre 200 lavoratori "in nero" che ancora oggi svolgono le stesse attività dei colleghi a tempo indeterminato, senza però ricevere lo stesso trattamento economico e contrattuale.

SEDI: TUTTI IN PERIFERIA



Il previsto abbandono della centrale sede di via Curtatone, in nome di un dubbio risparmio economico, comporterà l'abbandono dell'Auditorium e di qualsiasi possibilità per l'ISPRA di avere una sede di rappresentanza a Roma, come si addice a un Istituto così importante e con tanti eventi pubblici da organizzare. Proprio oggi, in occasione delle visite guidate previste al museo per le giornate di primavera del FAI, non si può fare a meno di sottolineare l'allestimento del tutto inadeguato della preziosa collezione, con la maggior parte dei reperti chiusi in scatole di cartone e non accessibili al pubblico, situazione destinata a peggiorare ulteriormente con la chiusura della sede e il trasferimento nel periferico EUR, che inoltre causerà pesanti disagi all'organizzazione della vita di tanti lavoratori. Discorso simile per la sede di via Casalotti, che si trova all'interno di un'area naturale di grande pregio e potrebbe costituire un centro di eccellenza dedicato al mare, se solo si decidesse di investirci invece di dismetterla, impoverendo quel territorio e rischiando di aprire la strada alla peggiore speculazione edilizia.



LE ATTIVITA' IN CANTINA



Insieme al museo, la mancanza di fondi rischia di mandare in cantina anche molte delle attività dell'ISPRA, a partire da quelle di ricerca, per proseguire con i controlli ambientali e gli interventi sulle emergenze. In questi ultimi mesi, l'Istituto ha gestito la parte italiana dell'emergenza nucleare causata dal terremoto in Giappone, con l'emissione di bollettini quotidiani sulla situazione, dell'emergenza per lo sversamento di idrocarburi nei mari del nord Sardegna, della vicenda navi dei veleni in Calabria, del monitoraggio della biodiversità nel Canale di Sicilia, di tutti gli interventi legati al dissesto idrogeologico. Nonostante sia evidente, da questi e altri aspetti, l'importanza dell'Istituto, il Ministero dell'ambiente, da cui ISPRA è vigilata, non sembra in grado di garantire risorse adeguate al suo funzionamento e al potenziamento delle sue attività per renderlo una vera struttura d'eccellenza.



PER QUESTO, USI/RdB Ricerca ISPRA sabato 26 marzo dalle ore 13.30 sarà con i lavoratori in presidio presso la sede di Via Curtatone.



E' UNA LOTTA CHE CI RIGUARDA TUTTI, NESSUNO ESCLUSO!

TORNA PROTAGONISTA, QUESTA E' L'ULTIMA CHIAMATA!!

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