LA PETIZIONE DA FIRMARE

venerdì 6 agosto 2010

AGENZIE 4 AGOSTO 2010

ISPRA: LEGAMBIENTE, SCURE INACCETTABILE SU RICERCA FONDAMENTALE (ASCA) - Roma, 4 ago - ''E' grave e inaccettabile continuare a sottrarre fondi alla ricerca ambientale, soprattutto sulle attivita' in mare che mai come oggi sono fondamentali a proteggere gli ecosistemi marini messi a dura prova dalle attivita' umane. Questo taglio mettera' inoltre la parola fine alle indagini per scoprire la verita' sulle navi dei veleni, un'inquietante vicenda di traffico di rifiuti sulla quale permane un intollerabile immobilismo''. Cosi', il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza commenta la notizia di un imminente ulteriore taglio di 24 milioni di euro all'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. ''L'eccessiva antropizzazione delle coste, la mancata depurazione, l'intenso traffico di idrocarburi e la loro estrazione - ha aggiunto il responsabile scientifico di Legambiente, Stefano Ciafani - sono tra le principali cause d'inquinamento dei nostri mari e anche quest'anno il viaggio di Goletta Verde lungo le coste d'Italia ce ne da' conferma. Confidiamo dunque - concludono gli esponenti di Legambiente - che il Ministro Prestigiacomo intervenga per ripristinare i fondi utili a far proseguire la ricerca ambientale. Proteggere una risorsa vitale come il mare significa infatti salvaguardare anche la salute dei cittadini e l'economia del Paese. La rete dei controlli ambientali che in Italia fa capo ad Ispra e alle Arpa ha bisogno di essere rafforzata e questo si fa stanziando adeguate risorse economiche, non, ovviamente con i tagli del Ministero dell'Economia e Finanze''. res-mpd/mcc/alf 042052 AGO 10 NNNN

RICERCA: REALACCI, GRAVE MAXI TAGLIO ISPRA, COSI' SI UCCIDE QUELLA AMBIENTALE Roma, 4 ago. - (Adnkronos) - ''La notizia di un ulteriore taglio di ben 24 milioni all'Ispra e' grave e rischia di bloccare tutte le attivita' di ricerca e controllo sul mare e di altri progetti in atto. Il ministro Prestigiacomo ci dica quali sono le sue intenzioni sulle sorti dell'Istituto''. Ad affermarlo in una nota e' Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd presentando un'interrogazione parlamentare al Ministro dell'Ambiente sui tagli all'Ispra. E' in atto, aggiunge l'esponente del Pd, ''da troppo tempo un balletto inaccettabile, che getta una luce sinistra non solo sul destino dei ricercatori e della ricerca scientifica in campo ambientale ma sul futuro stesso del nostro paese che deve poter contare su una ricerca all'altezza di un paese civile, per la sicurezza dell'ambiente e dei cittadini''. (Sec-Eca/Ct/Adnkronos) 04-AGO-10 17:42 NNNN

RICERCA: IN ARRIVO NUOVO TAGLIO A ISPRA, RISCHIO CHIUSURA PER ATTIVITA' IN MARE Roma, 4 ago. - (Adnkronos) - ''Arriva un altro maxi taglio all'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, e stavolta rischiano di chiudere quasi tutte le attivita' di ricerca e controllo in mare, insieme ad altri progetti dell'Istituto. La decisione di tagliare ben 24 milioni di euro a causa di un assestamento di bilancio, di cui 5,5 mln solo ai progetti in mare, si legge in una nota, e' stata comunicata nei giorni scorsi dalla struttura commissariale Ispra, in carica ormai da piu' di due anni, ai capi dipartimento dell'ente, e potrebbe paralizzare da subito, ad esempio, le attivita' di monitoraggio sulle piattaforme petrolifere in adriatico''. A suonare il campanello d'allarme sono i precari dell'Istituto in un comunicato, Il taglio, rilevano, ''dovrebbe servire a ripianare un bilancio in rosso, per sanare il quale basterebbe pero', come denunciato con forza gia' in passato dai ricercatori, che il Mef restituisca i 14 milioni di euro di fondi arretrati per cui l'Ispra e' in credito, o che si trovi la maniera di utilizzare i 22,5 milioni che l'Istituto ha gia' su un conto corrente, assegnati in passato per l'adeguamento delle sedi ex Icram''. ''E' paradossale -sottolineano- che si rischi di far saltare tutte le attivita' in mare dell'Ispra, mandando a casa molti ricercatori precari, mentre l'Istituto avrebbe i fondi per andare avanti e anzi potenziare organico e progetti, come del resto ci si era impegnati a fare col protocollo d'intesa siglato a gennaio da ministero, Ispra e sindacati, dopo la lotta dei lavoratori sul tetto''. Tutto questo accade, sottolineano, ''proprio mentre i ricercatori precari incontrano la regione Lazio per chiedere alle istituzioni territoriali fondi da investire su progetti, come promesso dalla giunta precedente durante l'occupazione del tetto dell'Ispra da parte dei lavoratori, tra novembre 2009 e gennaio 2010''. Infatti, rilevano i precari, ''devono ancora essere attuati alcuni dei punti del protocollo d'intesa scaturito da quella lotta, in particolare quello relativo alla trasformazione a tempo determinato (mediante selezioni) dei contratti atipici, mentre gli stessi concorsi a tempo indeterminato gia' banditi (e in corso) sono stati dichiarati ''al momento privi di fondi'' dal capo del personale Ispra''. Mentre i ricercatori cercano fondi per nuovi contratti e attivita', quindi, concludono, ''si rischia che non vengano assunti nemmeno quelli tra loro che vinceranno un concorso pubblico nazionale; a causa di tagli in teoria inutili, se si razionalizzassero le risorse esistenti, infatti i loro progetti potrebbero essere presto chiusi''. (Sec/Ct/Adnkronos) 04-AGO-10 16:21 NNNN

ISPRA: PRECARI, NUOVO TAGLIO. A RISCHIO ATTIVITA' IN MARE (ASCA) - Roma, 4 ago - ''Arriva un altro maxi taglio all'ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e stavolta rischiano di chiudere quasi tutte le attivita' di ricerca e controllo in mare, insieme ad altri progetti dell'Istituto''. E' quanto denunciano i precari dell'Istituto precisando che ''la decisione di tagliare ben 24 milioni di euro a causa di un assestamento di bilancio, di cui 5,5 milioni solo ai progetti in mare, e' stata comunicata nei giorni scorsi dalla struttura commissariale ISPRA, in carica ormai da piu' di due anni, ai capi dipartimento dell'ente, e potrebbe paralizzare da subito, ad esempio, le attivita' di monitoraggio sulle piattaforme petrolifere in adriatico''. ''Il taglio - proseguono i ricercatori precari dell'Ispra - dovrebbe servire a ripianare un bilancio in rosso, per sanare il quale basterebbe pero', come denunciato con forza gia' in passato dai ricercatori, che il MEF (Ministero dell'economia) restituisse i 14 milioni di euro di fondi arretrati per cui l'ISPRA e' in credito, o che si trovasse la maniera di utilizzare i 22,5 milioni che l'Istituto ha gia' su un conto corrente, assegnati in passato per l'adeguamento delle sedi ex ICRAM. E' paradossale che si rischi di far saltare tutte le attivita' in mare dell'ISPRA, mandando a casa molti ricercatori precari, mentre l'Istituto avrebbe i fondi per andare avanti e anzi potenziare organico e progetti, come del resto ci si era impegnati a fare col protocollo d'intesa siglato a gennaio da Ministero, ISPRA e sindacati, dopo la lotta dei lavoratori sul tetto''. E oggi alle 18 i ricercatori precari incontrano la Regione Lazio per chiedere alle istituzioni territoriali fondi da investire su progetti, ''come promesso dalla giunta precedente: devono infatti ancora essere attuati alcuni dei punti del protocollo d'intesa scaturito da quella lotta, in particolare quello relativo alla trasformazione a tempo determinato (mediante selezioni) dei contratti atipici, mentre gli stessi concorsi a tempo indeterminato gia' banditi (e in corso) sono stati dichiarati 'al momento privi di fondi' dal capo del personale ISPRA''. res-mpd/mcc/alf 041609 AGO 10 NNNN

AMBIENTE. ISPRA: ALTRO MAXI TAGLIO, A RISCHIO CONTROLLI DEL MARE
"NON RISPETTATO PROTOCOLLO D'INTESA RAGGIUNTO IN GENNAIO".

(DIRE) Roma, 4 ago. - "Arriva un altro maxi taglio all'Ispra
(Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e
stavolta rischiano di chiudere quasi tutte le attivita' di
ricerca e controllo in mare, insieme ad altri progetti
dell'Istituto. La decisione di ridurre di 24 milioni di euro il
finanziamento- fanno sapere in un comunicato- a causa di un
assestamento di bilancio, di cui 5,5 milioni solo ai progetti in
mare, e' stata comunicata nei giorni scorsi dalla struttura
commissariale Ispra, in carica ormai da piu' di due anni, ai capi
dipartimento dell'ente".
"Il taglio, che potrebbe paralizzare da subito, ad esempio, le
attivita' di monitoraggio sulle piattaforme petrolifere in
Adriatico- spiegano- dovrebbe servire a ripianare un bilancio in
rosso, per sanare il quale basterebbe pero' - come denunciato con
forza gia' in passato dai ricercatori Ispra - che il Mef
(ministero dell'Economia e delle Finanze) restituisse i 14
milioni di euro di fondi arretrati per cui l'Ispra e' in credito,
o che si trovasse la maniera di utilizzare i 22,5 milioni che
l'Istituto ha gia' su un conto corrente, assegnati in passato per
l'adeguamento delle sedi ex Icram". "E' paradossale- si apprende nella nota-
che si rischi di far saltare tutte le attivita' in mare
dell'Ispra, mandando a casa molti ricercatori precari, mentre
l'Istituto avrebbe i fondi per andare avanti e anzi potenziare
organico e progetti, come del resto ci si era impegnati a fare
col Protocollo d'intesa siglato a gennaio dal ministero, Ispra e
sindacati, dopo la lotta dei lavoratori sul tetto. Tutto questo
accade proprio mentre i ricercatori precari incontrano la Regione
Lazio per chiedere alle istituzioni territoriali fondi da
investire su progetti, come promesso dalla Giunta precedente
durante l'occupazione del tetto dell'Ispra da parte dei
lavoratori, tra novembre 2009 e gennaio 2010".
"Devono infatti ancora essere attuati- spiegano nella nota-
alcuni dei punti del Protocollo d'intesa scaturito da quella
lotta, in particolare quello relativo alla trasformazione a tempo
determinato (mediante selezioni) dei contratti atipici, mentre
gli stessi concorsi a tempo indeterminato gia' banditi (e in
corso) sono stati dichiarati al momento privi di fondi dal capo
del personale Ispra. Mentre i ricercatori- concludono- sono in
cerca di fondi per nuovi contratti e attivita', si rischia che
non vengano assunti nemmeno quelli tra loro che vinceranno un
concorso pubblico nazionale a causa di tagli in teoria inutili.
Se si razionalizzassero le risorse esistenti, questa e' la
conclusione, i loro progetti potrebbero essere presto chiusi".



AMBIENTE. ISPRA, REALACCI: TAGLI A ISPRA BLOCCANO I CONTROLLI
"E UN PAESE CIVILE DEVE CONTARE ANCHE SU RICERCA ALL'ALTEZZA".

(DIRE) Roma, 4 ago. - "La notizia di un ulteriore taglio di 24
milioni all'Ispra e' grave e rischia di bloccare tutte le
attivita' di ricerca e controllo sul mare e di altri progetti in
atto. Il ministro Prestigiacomo ci dica quali sono le sue
intenzioni sulle sorti dell'istituto". Lo afferma Ermete
Realacci, responsabile green economy del Pd, presentando
un'interrogazione parlamentare al ministro dell'Ambiente sui
tagli all'Ispra.
"E' in atto da troppo tempo un balletto inaccettabile-
conclude- che getta una luce sinistra non solo sul destino dei
ricercatori e della ricerca scientifica in campo ambientale, ma
anche sul futuro stesso del nostro paese. Un paese civile, per la
sicurezza dell'ambiente e dei cittadini deve poter contare su una
ricerca all'altezza".




AMBIENTE. ISPRA, COGLIATI DEZZA: SCURE SU RICERCA FONDAMENTALE
CIAFANI: "MINISTRO PRESTIGIACOMO RIPRISTINI SUBITO I FONDI".

(DIRE) Roma, 4 ago. - "E' grave e inaccettabile continuare a
sottrarre fondi alla ricerca ambientale, soprattutto sulle
attivita' in mare che mai come oggi sono fondamentali a
proteggere gli ecosistemi marini messi a dura prova dalle
attivita' umane. Questo taglio mettera' inoltre la parola fine
alle indagini per scoprire la verita' sulle navi dei veleni,
un'inquietante vicenda di traffico di rifiuti sulla quale permane
un intollerabile immobilismo". Cosi' il presidente di
Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, commenta la notizia di un
ulteriore taglio di 24 milioni di euro all'Ispra, l'Istituto
superiore per la protezione e la ricerca ambientale.
"L'eccessiva antropizzazione delle coste, la mancata
depurazione, l'intenso traffico di idrocarburi e la loro
estrazione- ha aggiunto il responsabile scientifico di
Legambiente, Stefano Ciafani- sono tra le principali cause
d'inquinamento dei nostri mari e anche quest'anno il viaggio di
Goletta Verde lungo le coste d'Italia ce ne da' conferma".
"Confidiamo dunque- concludono gli esponenti di Legambiente-
che il ministro Prestigiacomo intervenga per ripristinare i fondi
utili a far proseguire la ricerca ambientale. Proteggere una
risorsa vitale come il mare significa infatti salvaguardare anche
la salute dei cittadini e l'economia del Paese. La rete dei
controlli ambientali che in Italia fa capo ad Ispra e alle Arpa
ha bisogno di essere rafforzata e questo si fa stanziando
adeguate risorse economiche, non, ovviamente con i tagli del
ministero dell'Economia e Finanze".

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