LA PETIZIONE DA FIRMARE

giovedì 8 luglio 2010

Presido lavoratori ISPRA al Ministero dell’Ambiente,

Presido lavoratori ISPRA al Ministero dell’Ambiente,
martedì 13 luglio 2010
Ora:
10.00 - 13.00

Dopo 2 anni di proteste e denunce, a 6 mesi dalla firma del protocollo d’intesa tra Ministero vigilante, Struttura Commissariale e OO.SS. non c’è stato il tanto propagandato rilancio del principale organismo tecnico-scientifico del Ministero dell’Ambiente.
I tagli previsti dalla manovra finanziaria non devono mascherare la volontà di smantellare il comparto della ricerca pubblica e delle attività di controllo ambientale.
Con la scusa della crisi si sta attuando il depauperamento delle risorse e delle capacità intellettuali dei circa 1500 tra ricercatori, tecnologi, tecnici di ricerca e personale amministrativo dell’ISPRA, precari e di ruolo.
DIFENDIAMO IL POSTO DI LAVORO, IMPEDIAMO CHE L’ISPRA DIVENTI UNA INUTILE SCATOLA VUOTA
Chiediamo:
- Atti concreti da parte della struttura commissariale, che da due anni amministra l’istituto, e del Ministero dell’Ambiente nella persona del Ministro Prestigiacomo verso l’applicazione più completa del Protocollo d’Intesa siglato il 22 gennaio 2010 in seguito all’occupazione del “tetto”.
- L’impegno del Ministero dell’Ambiente verso l’adempimento degli impegni presi in materia di finanziamenti per garantire la prosecuzione delle attività di controllo e protezione ambientale.
- La fine del commissariamento, la fine di pretestuosi rinvii dell’emanazione del Regolamento di organizzazione dell’ISPRA e quindi la nomina dei vertici.
- Un celere processo di equiparazione di tutti i lavoratori ISPRA, indipendentemente dagli ex-enti di appartenenza (APAT, INFS, ICRAM), che genera differenze imbarazzanti di diritti e doveri nello stesso Istituto.
- Efficaci processi di de-burocratizzazione per un istituto efficiente e che possa rispondere alle esigenze di ricerca e controllo ambientale.
I lavoratori chiedono chiarezza e garanzie sul loro futuro e sul futuro della tutela dell’ambiente in Italia.

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