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martedì 4 agosto 2009

AMBIENTE. GOLETTA VERDE PER PRECARI ISPRA: SENZA LORO PAESE PERDE CON LICENZIAMENTI LESO DIRITTO A LAVORO E MENO SALVAGUARDIA PAESE - Dire

(DIRE) Roma, 3 ago. - A un mese dai licenziamenti, 'Goletta verde' di Legambiente di Legambiente esprime "piena solidarieta' ai lavori atipici dell'Ispra" e ribadisce, "insieme a loro, che il Belpaese deve investire in ricerca, professionalita' degli operatori specializzati e tutela dell'ambiente a tutto tondo". Depotenziare l'Ispra, infatti, "non solo lede il diritto al lavoro e la professionalita' di ricercatori specializzati- denuncia Goletta Verde- ma equivale a depotenziare anche le numerose attivita' di studio e salvaguardia del territorio svolte dalle agenzie tecniche del ministero dell'Ambiente". Sono ben "200 i precari dell'Ispra licenziati il primo luglio scorso", mentre "altri 230 sono destinati al licenziamento entro l'anno". Si tratta di ricercatori, tecnici di ricerca, tecnologi e personale amministrativo che lavorano da anni per la ricerca e la protezione dell'ambiente. Sono questi i numeri "dell'emergenza occupazionale" che ha colpito l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, "che rischia di compromettere seriamente le numerose attivita' finalizzate alla tutela ambientale del nostro paese". Istituito un anno fa con la legge 133/08, l'Ispra e' nato dalla soppressione di tre enti: Apat (Agenzia per la protezione dell'ambiente e i servizi tecnici), l'Icram (Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare) e l'Infs (Istituto nazionale per la fauna selvatica) ed e' vigilato dal ministero dell'Ambiente. "Istituito con l'alibi/argomentazione di razionalizzare le competenze tecnico-scientifiche e la spesa pubblica- denuncia 'Goletta verde' di Legambiente- l'Ispra ad oggi non ha ancora visto definire la propria 'missione' da parte del ministero". Come se non bastasse, "la notevole burocratizzazione dell'Istituto e soprattutto il taglio in atto del personale non strutturato impedisce ed impedira', di fatto, di tener fede al suo nome ed ai suoi compiti". Tutto cio' nonostante, a sentire i ricercatori Ispra, "ci siano i fondi per mantenere in servizio tutto il personale, e' in atto l'esternalizzazione delle attivita' di ricerca e protezione ambientale verso societa' private, con evidente danno per l'ambiente italiano". Legambiente chiede, invece, che le funzioni di ricerca delle agenzie tecniche del dicastero dell'ambiente "non vengano smantellate, ma rafforzate". Al fine di permettere alle numerose professionalita' "di esprimersi a livelli di eccellenza e di operare al meglio", e' inoltre "necessario dotare subito l'istituto di uno statuto che tenga conto degli obiettivi istituzionali delle tre realta' di provenienza". Ugualmente urgente, infine, "mettere a punto strumenti tecnico legislativi per la tutela dei ricercatori non strutturati dell'istituto, al fine di non dissipare le loro competenze e gli ingenti investimenti pubblici fatti per la loro formazione". Solo in questo modo, conclude 'Goletta verde' di Legambiente, l'Italia "potra' dotarsi di una moderna ed efficace agenzia per la tutela dell'ambiente e del mare, come fatto ormai da anni da altri Paesi industrializzati, a partire dagli Stati Uniti d'America".

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