LA PETIZIONE DA FIRMARE

giovedì 23 luglio 2009

Editoriale del sito ambientale Villaggio Globale in cui il direttore parla anche dei precari ISPRA

Mercoledì 22 Luglio 2009 Il decreto Anticrisi

La Prestigiacomo contro quell'art. 4

La «norma è deleteria per l'ambiente e per la salute dei cittadini».

Il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, c'è. Francamente, è una piacevole sorpresa perché ci aveva abituato ad un enigmatico silenzio su questioni ambientalmente sensibili. L'occasione è venuta dal dibattito sul decreto Anticrisi. Dalla parola anticrisi ci si aspetterebbe una valanga di iniziative che, prendendo al volo il vento energetico che spira in tutto il mondo, puntassero su quanto sia immediatamente realizzabile in campo energetico. Invece no. Per quanto riguarda il solare la mozione del Pdl chiede di tagliare il progetto Archimede sul solare termodinamico. Per giustificare il taglio di fondi, nella mozione si fa un confronto sullo spazio occupato da una centrale nucleare e da una solare come Archimede. La centrale solare occupa una superficie maggiore, perciò non conviene. Ma non si parla delle enormi quantità d'acqua che consuma una centrale nucleare per il raffreddamento, la sicurezza, le scorie nucleari ed una infinità di altri problemi, dall'inquinamento di CO2 alla ricerca di un sito ecc. Ebbene, in tutto questo, mentre la stampa è praticamente «imbavagliata» dalla polemica gossip, quasi nessuno si accorge che il Ministro denuncia: Il decreto anti-crisi blocca di fatto la tutela ambientale. La Prestigiacomo, infatti, ritiene la «norma deleteria per l'ambiente e per la salute dei cittadini» perché potrebbe essere applicata anche alle centrali nucleari. La norma in questione è l'Articolo 4 del decreto anti-crisi approvato dalle Commissioni Finanze e Bilancio della Camera che «sopprime di fatto il ruolo del ministero dell'Ambiente nel delicato iter autorizzativo per la realizzazione di centrali di produzione e per le reti di distribuzione di energia, ed esautora ogni ruolo degli enti locali». Si tratta, rincara il ministero dell'Ambiente «di un provvedimento di inaudita gravità, inaccettabile per chi, in questa legislatura, ha sbloccato nel rispetto della normativa ambientale, in pochi mesi, centinaia di pratiche di valutazione di impatto ambientale (Via) che paralizzavano la realizzazione di importanti opere per lo sviluppo del paese». «Né la legge obiettivo, né la recente normativa approvata nel gennaio 2009 sui commissari straordinari per le opere strategiche - si legge nella nota del ministero - hanno mai escluso le tutele ambientali e della salute dei cittadini, imposte dal diritto comunitario, che invece, con questo articolo, passerebbero ad un unico soggetto che da solo, si pretende, dovrebbe sostituire le competenze dei 60 esperti della Commissione Via-Vas, e dei 20 della Commissione Aia nonché di professionalità capaci di coniugare tutela ambientale e sviluppo». Per questo il Ministro ne chiede modifiche sostanziali e denuncia «il metodo attraverso il quale ministeri non competenti in questa materia sono diventati, in nome della semplificazione, portabandiera di una norma deleteria per l'ambiente, per la salute dei cittadini, e persino per la stessa semplificazione perché fonte certa di contenzioso amministrativo e comunitario e quindi di blocchi delle procedure». Chissà se il ministro si è accorto anche di altre cose: dal decreto Orsi sulla caccia allo svuotamento con il licenziamento di precari dell'Ispra che di fatto ne indebolirà il ruolo di controllo al cambiamento di rotta dell'Enea... Noi ci speriamo.

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