LA PETIZIONE DA FIRMARE

martedì 19 maggio 2009

Contratti precari e lavoro per giovani 30enni sempre peggio: indagine sull'Espresso.


Se, secondo quanto comunicato ieri, l’Italia è il Paese dove si percepiscono i salari più bassi, a risentire della condizione di particolare crisi nel nostro BelPaese sono i giovani, le cui opportunità di lavoro, sempre fin troppo poche, tanto da aver portato alla cosiddetta ‘fuga dei cervelli’ verso altri paesi europei e non, oggi diminuiscono ancora di più. La crisi economica attuale ha cambiato sogni, speranze e progetti anche di chi ci credeva, come Paolo Zambon, un ragazzo che sognava di aprirsi un negozietto di abbigliamento in centro, guadagnare 50 mila euro l'anno e comprarsi il Cayenne. Invece da un mese, dopo aver cercato inutilmente un posto come commesso per una griffe fashion, frequenta un corso in una scuola edile di Padova. Secondo l'osservatorio nazionale Ebitemp, l'ente creato dalle agenzie interinali e dai sindacati, da agosto a febbraio si sono persi 58 mila occupati. Ad aprile il mercato è sprofondato, crollando del 45 per cento rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. Giù anche il monte salari, sceso del 35,5 per cento e i ragazzi di oggi (ma non solo tanto giovani) pur di lavorare sono disposti a firmare contratti a condizioni che prima non sarebbero mai state accettate. Secondo un’indagine pubblicata da L’Espresso, è salito anche, notevolmente, il numero di coloro che sono disposti a trasferirsi dalla propria città per lavoro. Qualcuno è anche disposto a varcare i confini nazionali. Le aziende offrono lavoro di ogni forma e genere, tutti, però, accomunati da basso salario e tempi record: salumieri da assumere per 20 giorni, promoter nei supermercati per 30, pizzaioli per due settimane, baristi e banconisti da assumere dal lunedì alla domenica con turni che partono dalle 6 del mattino alle 22 della sera. L'economista Pietro Garibaldi la chiama ‘modello cuscinetto’ e spiega: “Con la recessione appare chiara la politica di molte aziende. I precari vengono utilizzati nei tempi buoni, per essere lasciati a casa quando bisogna ristrutturare e tagliare i costi” E, dal canto loro, i sindacati battagliano per difendere gli operai, chiedono di raddoppiare la cig. Quando arriverà il cambio di rotta nel settore lavoro?

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