LA PETIZIONE DA FIRMARE

mercoledì 29 aprile 2009

Brunetta: «I precari della Pa non superano il 2% degli organici»

Il personale con contratto atipico della Pubblica amministrazione (scuola esclusa) con i requisiti per l'assunzione definitiva non supera il 2% degli organici. In particolare sono 15.746 i lavoratori che hanno maturato i termini per la regolarizzazione (tre anni di contratti a tempo determinato secondo la normativa Prodi-Nicolais). Di questi le amministrazioni intendono assumere la stragrande maggioranza, quasi 13.700. Situazione un po' diversa in Sicilia, regione che gode di normative proprie: i precari stabilizzabili sono 18.521 e le amministrazioni intendono regolarizzarne 14.326. Il quadro sul fenomeno del precariato in servizio nelle amministrazioni centrali e periferiche è stato tracciato dal ministro per la Pa e l'innovazione, Renato Brunetta, nel corso di un'audizione alla Commissione Lavoro di Montecitorio.
I dati presentati sono frutto di un monitoraggio avviato dal dipartimento della Funzione pubblica, ed effettuato dal Formez, che ha inviato circa 11mila questionari a cui hanno risposto 4.927 enti. «L'unica cosa da non fare è rinviare, fare altre moratorie, perchè così le cattive volontà delle amministrazioni che non vogliono assumere vengono nascoste», ha detto Brunetta. Il termine ultimo per la stabilizzazione dopo il quale i contratti dei lavoratori non saranno rinnovati (31 dicembre per la legge Prodi, 30 giugno per il ddl lavoro collegato alla Finanziaria ancora all'esame del Parlamento) «ha senso per indurre gli enti interessati alla regolarizzazione. Perchè - ha insistito il ministro - le amministrazioni non regolarizzano pur avendo le risorse e i posti in organico per farlo?».
Il ministro ha infine risposto alle polemiche considerando «ignobile e inaccettabile», fare riferimento ai dati, più alti, di un censimento della Ragioneria generale dello Stato: si tratta, ha detto, di un censimento «vecchio» di tre anni e fatto «a prescindere» dalla normativa esistente. Per Brunetta, «il problema del precariato non é legislativo», ma «di organizzazione o, in via secondaria, di risorse».

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