I primi dati del monitoraggio: finora solo 1.125 lavoratori regolarizzabili. Per Brunetta situazione "facilmente risolvibile". Podda: “Se veramente i precari sono così pochi, non si capisce perché non li si stabilizza tutti”
Il fenomeno dei precari nella pubblica amministrazione "appare finora circoscritto, in base al monitoraggio avviato una settimana fa". Lo afferma il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, aggiungendo: "Su 1.000 risposte che sono arrivate da altrettanti enti risulta che 1.125 lavoratori hanno le caratteristiche per essere regolarizzati, 2.000 no". La tendenza, a suo giudizio, è "facilmente risolvibile" anche se, specifica, "la situazione è complessa, sparare cifre è facile, fare una cosa seria è più difficile". Dai numeri del dicastero risulta inoltre che 198 vincitori di concorso sono ancora senza posto di lavoro, quindi "non si possono neanche considerare flessibili perchè non vi lavorano e sperano di avere un contratto". Sono questi, dice il ministro, gli addetti che hanno la precedenza. Brunetta ha anche sottolineato che su 1.125 lavoratori regolarizzabili per 787 di questi, circa i due terzi, c'è la volontà di procedere alla regolarizzazione da parte delle amministrazioni. Finore, comunque, il monitoraggio non "è un campione rappresentativo", mancano i capoluoghi di provincia o di regione, le Asl e molti grandi enti. In tutto dovranno rispondere 10.000 amministrazioni entro il 23 marzo, quando si concluderà l'indagine."Il ministro Brunetta si è esercitato in un nuovo miracolo: la sparizione dei precari nelle pubbliche amministrazioni". Così il responsabile dei settori pubblici della Cgil, Michele Gentile, commenta i primi risultati del monitoraggio avviato dal dicastero. "Si smentisce così ogni più rosea previsione, così come le stesse cifre fornite dal Governo - osserva - di più, si scopre che non esiste il problema del precariato". Adesso bisogna attendere l'esito finale dell'indagine e verificare quali enti hanno risposto, a suo giudizio, "bisognerebbe evitare la ripetizione dell'altra rilevazione, quella sulle assenze". In ogni caso, conclude, se non si cambia l'impianto del ddl attualmente in Senato "dall'1 luglio di quest'anno i precari verranno licenziati".
"In riferimento ai dati parziali (meno del 10% del totale) forniti dal ministro Brunetta nell'ambito dell'indagine sul precariato nella pubblica amministrazione, verrebbe da dire che, se veramente i precari sono così pochi, non si capisce perché non li si stabilizza tutti". Lo afferma il segretario generale della Fp Cgil, Carlo Podda. "Se poi il ministro è tanto convinto del fatto suo - aggiunge -, lo sfidiamo a garantire il posto di lavoro e la retribuzione a tutti quei precari che, pur non risultando nel suo censimento, si trovassero licenziati il 1 luglio 2009". Solo nella Croce Rossa, ricorda, i precari sono circa 1.900: "Spieghi soprattutto a loro perché, mentre si elimina il tetto per la retribuzione dei manager pubblici, a pagare sono sempre i più deboli".
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