LA PETIZIONE DA FIRMARE

giovedì 12 marzo 2009

Il governo nasconde la crisi


Messe in secondo piano dai quotidiani e del tutto ignorate nei palinsesti televisivi, le cifre del disastro italiano sono quasi clandestine.
Tra gennaio e febbraio 370.561 lavoratori hanno perso il posto di lavoro e hanno presentato all’Inps la domanda di indennità di disoccupazione, 116.983 in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno pari ad un più 46,13 per cento. La grave difficoltà in cui versa l’economia del Paese sta colpendo in modo indiscriminato, mentre il governo rimane immobile o si occupa di propagandare misure del tutto inefficaci. La strategia di immagine messa in piedi da Berlusconi è sostenuta in particolare dalla televisione (sono pochissimi i programmi fuori dal coro) che nasconde livelli di malessere drammatici. Ieri Caritas, la Comunità di Sant’Egidio, le associazioni per i senza fissa dimora, Save the children, Adiconsum ed altre hanno incontrato a Montecitorio il segretario del Pd, Dario Franceschini. Il quadro delineato è agghiacciante. Oltre all’esercito dei ‘nuovi’ disoccupati, a quello dei vecchi ed all’armata dei precari, secondo i dati in possesso delle associazioni, c’è anche “l’esplosione delle famiglie sovraindebitate che affollano i centri antiusura”, le file triplicate “davanti alle nostre strutture che distribuiscono alimentari” e, soprattutto, l’aumento del 4,1 per cento dei furti nei supermercati ad opera di anziani che “con la loro pensione non riescono ad arrivare alla quarta settimana del mese”. Francesco Marsico della Caritas ha criticato le misure finora messe in campo dal governo per affrontare la crisi, giudicando “disastrosa la logica dell’una tantum”, così come “la social card che viene destinata solo ad alcune categorie di soggetti e per di più manca l’obiettivo centrale di aiutare le famiglie”. Il rappresentante della Caritas ha aggiunto che la social card “ha un problema di esigibilità in quanto il meccanismo è troppo complicato”. Daniela Poppei della Comunità di Sant’Egidio ha lanciato un altro allarme: “Purtroppo gli anziani non sono considerati un’emergenza, eppure gli ultra 75 enni rappresentano oggi una vera emergenza perchè con la pensione non arrivano a fine mese e registriamo l’aumento esponenziale delle file davanti ai nostri centri di assistenza”. La rappresentante di Sant’Egidio ha reso noto il dato sui furti nei supermercati di generi alimentari di prima necessità, spiegando che “c’e’ stato un aumento del 4,1 per cento”. A questo si deve aggiungere - secondo Poppei - “l’insufficienza dell’assistenza domiciliare”. L’Adiconsum, invece, ha sottolineato il problema delle famiglie indebitate: “Stanno esplodendo le domande di assistenza nei nostri centri antiusura da parte di famiglie sovraindebitate che non riescono a far fronte ai pagamenti e c’e’ il vero rischio che migliaia di famiglie precipitino nell’illegalita’”. Nei giorni scorsi eguali preoccupazioni aveva espresso segretario confederale della Cgil, Susanna Camusso commentando i dati sulle richiede dell’indennità di disoccupazione pervenute all’Inps. La sindacalista aveva detto che il numero di richieste di disoccupazione giunte all’Inps “fanno paura e purtroppo ci danno ragione sui ritardi che si sono registrati sugli ammortizzatori sociali, determinando la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro” ed aveva aggiunto: “Sarebbe un bene non fingere che la crisi non c’é, facendo invece ciò che serve: un tavolo di confronto dove si affronti come salvaguardare l’apparato produttivo attraverso una vera politica industriale”. In uno scenario tanto grave il compito dell’informazione dovrebbe essere quello di rendere la situazione chiara all’opinione pubblica. Non sembra accada ed una domanda viene spontanea: per quanto tempo ancora si potrà mimetizzare la crisi?

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