LA PETIZIONE DA FIRMARE

domenica 22 febbraio 2009

Draghi: il peggio deve venire


Tremonti: abbiamo fatto il possibile


Il peggio deve ancora arrivare, l'impatto della crisi sull'occupazione «non si è ancora pienamente manifestato». Ma si farà sentire a stretto giro con un aumento della cassa integrazione e la perdita di posti di lavoro.

Quanto agli interventi, è vero che il governo ha esteso gli ammortizzatori sociali a categorie che prima non li avevano, ma non basta, bisogna fare di più. Al congreso del Forex, il Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, traccia un quadro a tinte fosche e non risparmia frecciate al governo. Parlando a banchieri e operatori finanziari, dice che tutti gli indicatori «prefigurano un netto deterioramento» della situazione. Anche le imprese «si attendono una flessione dell'occupazione nei prossimi mesi» dice Draghi e prefigura che il calo della produzione industriale porterà «all'aumento della cassa integrazione». La crisi colpirà soprattutto le categorie più deboli «quelle meno protette come i precari, i giovani e le famiglie a basso reddito». Nel terzo trimestre 2008 i lavoratori a termine, interinali e a progetto erano quasi tre milioni e per circa quattro quinti di loro il contratto scade entro un anno. Sono questi che rischiano di più. Draghi riconosce al governo di aver «esteso ai lavoratori atipici la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali» ma va fatto di più. Ovvero «una riforma organica che copra tutti i lavoratori dal rischio della disoccupazione, favorendone il rientro nell'attività produttiva». Per il Governatore è essenziale, come antidoto alla recessione, che si ristabilisca la fiducia. Non solo. Occorre ripulire i bilanci bancari dai titoli tossici, pensare a forme nuove di ricapitalizzazione anche con garanzie pubbliche e ricorrere senza remore al salvagente offerto dai Tremonti bond. L'obiettivo è di rafforzare le banche italiane, che pure sono messe meglio di quelle estere, ed evitare strette sul credito alle imprese. Draghi propone garanzie pubbliche non solo sui titoli tossici esistenti, ma anche sulle nuovi emissioni così da ridurre il rischio e permettere alla banche di collocarle sul mercato per finanziarsi. Al governo chiede sgravi fiscali sulle perdite sui crediti. Immediata la replica di Tremonti. Il ministro dell'Economia propone di trasferire a enti separati, le cosiddette bad banks, i titoli più rischiosi e lancia una frecciata a Draghi ricordandogli che spettava alla Banca d'Italia la vigilanza sulle banche. Quanto alle misure sull'occupazione, Tremonti sottolinea che «è stato fatto il possibile» a cominciare da un accordo con le Regioni sugli ammortizzatori sociali. Sull'uso dei Tremonti bond è intervenuto anche l'ad di Unicredit Alessandro Profumo. «Per il governo sono un buon investimento, per noi un'assicurazione. Non vanno però visti come un'attività salvabanche, ma servono a dare capitali per far crescere gli impieghi». L'allarme occupazione ha scatenato la reazione dei sindacati. Per Angeletti, leader della Uil, «con gli allarmismi non si salvano i posti di lavoro» mentre per Bonanni (Cisl) occorre uno sforzo congiunto di governo e parti sociali.

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