Greenport - di Lucia Venturi - Puntuale come sempre torna anche quest’anno il decreto milleproroghe, che è stato approvato questa mattina in Consiglio dei ministri e che contiene (come era scontato) anche alcuni provvedimenti di carattere ambientale. In particolare, viene prorogato l’attuale assetto delle Autorità di Bacino, in attesa che venga varato il decreto che individua i distretti idrografici come previsto dalla direttiva 2000/60 e che aveva tentato d’introdurre il testo unico ambientale, senza però riuscire ad interpretare i criteri che la stesa direttiva indicava. Il risultato è stato quindi il mantenimento delle autorità create con la legge 183/89 e queste continueranno ad esistere e funzionare ancora sino a che non sarà pronta la riorganizzazione prevista.
Scontata la proroga di un altro anno per il passaggio dalla tassa rifiuti alla tariffa. Tutti comuni che sono attualmente in regime tarsu (tassa sui rifiuti urbani) sarebbero dovuti infatti passare a tariffa a partire dal 1 gennaio 2009. Questo prevedeva la scorsa finanziaria che aveva prorogato i termini dell’attuazione della riforma tariffaria nel settore della gestione dei rifiuti, introdotta dal decreto legislativo Ronchi prima, e ribadita anche dal testo unico Matteoli. Sino ad ora il regime tariffario, che prevede da parte dei comuni di raggiungere attraverso un metodo normalizzato la piena copertura dei costi del servizio, era del tutto volontaristico nell’ambito di un periodo transitorio, che è stato più volte prorogato e che lo sarà almeno per un altro anno. Sempre che in questo lasso tempo si dia corpo al regolamento previsto dal testo unico, per disciplinare i criteri generali per la definizione dei costi e la determinazione del prelievo. Viene inoltre allungato da un anno a diciotto mesi il periodo entro al quale ai rifiuti assimilati agli urbani dovrà essere applicata esclusivamente una tariffazione rispetto alle quantità conferite nel circuito dei rifiuti urbani.
Come atteso, nel decreto si prevede anche la proroga dei termini (previsti dalla legge 36/2003) per il conferimento in discarica dei rifiuti con un potere calorifico superiore ai 13.000 chiloJoule. Sempre nel milleproroghe è contenuto un articolo, proposto dal Ministro dell’ambiente, che prevede che, nell’ambito degli strumenti di attuazione di interventi di bonifica e messa in sicurezza dei Siti di Interesse Nazionale (Sin), il Ministero dell’ambiente possa stipulare con una più imprese, pubbliche o private, una “transazione globale” per gli oneri di bonifica, ripristino e risarcimento del danno ambientale.
«Il provvedimento – spiega il Ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo (Nella foto) - punta a velocizzare gli interventi di riparazione del danno ambientale e di rilancio produttivo delle aree inquinate ricomprese nei siti di interesse nazionale, superando, ove possibile, con una transazione i contenziosi legali che sovente paralizzano gli interventi di bonifica».
Il decreto inoltre punta ad assicurare la funzionalità dell’Ispra attraverso norme che consentono all’Istituto di continuare ad avvalersi fino al 30 giugno 2009 del personale precario in possesso di determinati requisiti di qualificazione poiché, in caso contrario, al 1° gennaio si troverebbe senza centinaia di unità di personale. «Con questa norma – afferma Stefania Prestigiacomo - si consente all’Ispra di poter proseguire nei suoi importanti compiti istituzionali e si da anche una risposta alle istanze di centinaia di precari, molti dei quali anche vincitori di concorso nella pubblica amministrazione, che con il loro qualificato quotidiano lavoro consentono di svolgere attività essenziali per la tutela ambientale».
Il decreto milleproroghe passerà adesso al parlamento per la discussione e per la definitiva approvazione, non è escluso quindi che potrà subire modificazioni durante l’iter. Tra le altre misure varate oggi al vertice dell’esecutivo anche l’istituzione di un sistema di controllo sulle spedizioni di rifiuti radioattivi e di combustibile nucleare esaurito, allo scopo di garantire la protezione dei lavoratori, della popolazione e dell’ambiente e un decreto sulla protezione delle acque sotterranee dall’inquinamento e dal deterioramento.
Inoltre è stato prorogato lo stato d’emergenza per le risorse idriche e per la gestione rifiuti nella Regione Calabria per fare fronte a criticità ancora in atto in materia di smaltimento di rifiuti urbani.
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