Roma, 7 nov (Velino) - Oltre 500 lavoratori hanno manifestato questa mattina a Roma con l’Usi RdB Ricerca davanti all’Istituto superiore di sanità ottenendo un incontro con il professor Garaci, componente della commissione nominata dal ministro Brunetta e presidente del Comitato di settore degli Enti di ricerca. “Al professor Garaci - riferisce Claudio Argentini della segreteria nazionale dell’Usi RdB Ricerca - abbiamo presentato una piattaforma chiara. Oltre alla prosecuzione del processo di stabilizzazione dei 2 mila contrattisti a tempo determinato, ottenuta grazie alla lotta di Usi RdB Ricerca, abbiamo chiesto l’immediata conversione a tempo determinato di tutti i Co.co.co, gli assegnisti di ricerca, i borsisti e gli esternalizzati, e un piano assunzioni straordinario da attuarsi attraverso la valutazione prevista dall’articolo 5 del Ccnl”.
“Tutto questo personale di altissima professionalità (circa 10 mila unità), insieme a circa 4 mila a tempo determinato non inseriti nella stabilizzazione, rappresenta una risorsa indispensabile per la ricerca pubblica italiana che non può andare perduta. Finora il governo e gli Enti di ricerca hanno risposto con piccoli miglioramenti che riguardano un precario su sette – prosegue Argentini - ma adesso gli Enti devono fare un passo in avanti: va abolito il lavoro nero che si cela dietro ai contratti atipici e bisogna passare a un piano assunzioni graduale ma generale. Non accetteremo - conclude il dirigente Usi RdB - concorsi clientelari né il mantenimento dello stato attuale di precarietà che pervade gli Enti pubblici di ricerca”. A causa “dell’incompletezza delle norme sinora predisposte e dell’inerzia degli Enti di Ricerca”, l’USI RdB conferma lo sciopero del 5 dicembre, l’unico sciopero la cui piattaforma è totalmente imperniata sul precariato.
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