LA PETIZIONE DA FIRMARE

mercoledì 22 ottobre 2008

Berlusconi chiede il pugno di ferro per le occupazioni

ROMA - "Non permetteremo che siano occupate scuole e università". Lo annuncia, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. "Perché - dice con tono molto deciso - l'occupazione non è una applicazione di libertà, ma è una violenza nei confronti dei docenti, degli altri studenti, delle famiglie". "Oggi stesso convocherò il ministro dell'Interno, Roberto Maroni", aggiunge, sul come dare istruzioni alle forze dell'ordine. A suo avviso, dietro alle manifestazioni sulla scuola c'è "l'estrema sinistra e, come a Milano, anche i centri sociali".
Più in generale, quello del ministro all'Istruzione, Mariastella Gelmini, è "un semplice decreto, non una riforma". Oggi il leader del Pd, Walter Veltroni, ha chiesto di ritirare il provvedimento... "Noi andiamo avanti - risponde il presidente del Consiglio - siamo assolutamente convinti, andiamo avanti in una direzione lungamente meditata". Del resto, "dalla sinistra", sulla scuola, sono venuti "messaggi assolutamente falsi". Perciò, insiste il Cavaliere, "sono passati come verosimili allarmismi assolutamente inutili verso milioni di italiani". La verità, secondo Berlusconi, è un'altra: "Non è vero che nella scuola ci saranno 87.000 tagli", dice il premier, che ha convocato l'incontro con i giornalisti per "smentire le bugie della sinistra". "Non sarà cacciato nessuno- continua- saranno solo pensionati gli insegnanti che hanno l'età per essere pensionati e sarà bloccato il turn-over. Quanto fatto finora con i precari dalla sinistra e dai sindacati - spiega- hanno trasformato la scuola in un ammortizzatore sociale". A proposito delle polemiche rispetto alle classi-ponte per soli alunni immigrati, per insegnare la lingua italiana, poi il presidende del Consiglio aggiunge: "Non c'è nessun razzismo ma solo buonsenso". "E' solo integrazione, l'opposto del razzismo", rivendica il premier, ricordando a questo proposito l'esperienza francese.
Nel parlare della condizione della scuola italiana, ce n'è per tutti. Anche pre i prof. In Italia ci sono "troppi docenti e pagati male". In Europa, continua Berlusconi, "ci sono 13 studenti per docente, in Italia 9, una spesa troppo alta che non consente neanche di fare innovazione nella scuola e che non tiene conto del merito dei docenti visto che c'è chi lavora tanto e chi marca troppe assenze". La media degli stipendi, aggiunge, "è bassa, un docente guadagna 27.500 euro all'anno dopo quindici anni contro una media Ocse di 40.000. Dobbiamo cambiare. E il dl Gelmini getta le basi per avere meno insegnanti e meglio pagati". Entro il 2012, assicura, "il 40% dei docenti avrà 7.000 euro in più all'anno". Infine, un appello: "Vorrei fare a tutti un appello affinché si abbassino i toni", chiude il Cavaliere di fronte alle proteste degli studenti, dei docenti e dei genitori in tutta Italia. Eppure le voci che emergono dalla Rete pare vadano in altre direzioni. Rimarcano, infatti, il senso polemico e di protesta verso la riforma e verso le ultimissime dichiarazioni del premier. C'è chi come DjDNA2 rivendica il "ruolo sociale" delle occupazioni. I più, come TeaTime, definiscono le dichiarazioni di Silvio Berlusconi "proprie di uno stato di regime". Anche se nel novero dei post sulle piattaforme dei blog c'è anche chi, come latavolarotonda, chiede di "smetterla con la menzogna che serve solo a fare scampagnate in strada", anzicchè studiare. Sul blog di Beppe Grillo , inoltre, nella rubrica "la scuola in diretta", c'è l'invito al commento sulle prese di posizione governative, poi, diventa, multimendiale. Chi vuole può riprendere le occupazioni e qualunque altra situazione che ne deriva e postarla online su YouTube.

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